Peschereccio italiano sequestrato da imbarcazione libica: a bordo 3 italiani e 4 tunisini

di Stefania Arpaia

Mazara del Vallo – Era impegnato in una battuta di pesca, in acque internazionali, il peschereccio italiano sequestrato da un’imbarcazione libica. E’ accaduto nella notte tra giovedì e venerdì, intorno alle 3.30, a circa 30 miglia dalla costa della Libia. 

Sarebbe stata una motovedetta di militari di Tripoli a fermare il peschereccio “Airone” della flotta di Mazara del Vallo, che a bordo ospitava 7 marinai: 3 italiani, tra cui il comandante Alberto Figuccia, e 4 tunisini.

La notizia è stata diffusa dal presidente del distretto della pesca, Giovanni Tumbiolo, che avrebbe già contattato il ministro dell’Agricoltura e pesca libico, Abdul Munam Dugman, sebbene sull’imbarcazione libica che ha agganciato il motopesca italiano, pare non vi siano contrassegni militari.

“Siamo estremamente preoccupati perchè ancora non riusciamo a capire se si tratti di pirateria o del sequestro da parte di militari. Lo stato di allerta – ha riferito Tumbiolo – è massimo da quando l’ambasciata italiana è stata chiusa. Siamo preoccupati ma al contempo fiduciosi poiché il popolo libico è stato sempre vicino ai siciliani”.

“Il peschereccio è della Maran snc. Bisogna capire lo stato d’animo di questi pescatori, terrorizzati. C’è molta paura. E’ comprensibile qualsiasi comportamento dei nostri pescatori. E’ forte la paura di cadere in mano a gente senza scrupoli”, dice ancora Tumbiolo.

In base a quanto riferito da fonti locali, a lanciare l’allarme sarebbe stata un’altra imbarcazione siciliana che avrebbe assistito al sequestro.

Secondo il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, dopo essere stata agganciata dai miliziani, a bordo di un rimorchiatore, l’imbarcazione sarebbe stata raggiunta e affiancata da una nave della Marina militare italiana, che ha consentito al peschereccio di invertire la rotta e dirigersi ora verso Lampedusa.

L’equipaggio sarebbe riuscito a ribellarsi e a rinchiudere nella stiva i miliziani armati saliti a bordo, non è chiaro se si tratti di una o due persone.

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Redazione
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