Roma: arrestato sindaco di Marino, accusato di corruzione e peculato

di Stefania Arpaia

Roma – Disposti gli arresti domiciliari per il sindaco del Comune di Marino, Fabio Silvagni, e per altri quattro indagati, un dipendente comunale e tre imprenditori, accusati di corruzione.

E’ scattata, giovedì mattina, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Velletri, Isabella de Angelis, e messa in atto dai carabinieri del gruppo di Frascati.

Le indagini, avviate lo scorso giugno, tramite una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e consulenze tecniche, hanno portato alla luce che il sindaco di Marino avrebbe favorito, con la complicità di un dipendente comunale, le iniziative imprenditoriali di una società operante nel settore dei servizi per lo spettacolo e della ristorazione, concedendo in maniera illecita l’autorizzazione al cambio di destinazione d’uso, da artigianale a commerciale, di un immobile presente nel comune di Marino, per la realizzazione di un punto vendita di una nota catena commerciale di ristorazione.

Gli imprenditori, 40 e 43 anni, in cambio ai favori ottenuti avrebbero assunto nell’esercizio commerciale una ventina di persone segnalate dallo stesso sindaco, garantendogli in questo modo un ritorno in termini di peso politico e elettorale. In più sarebbero state offerte anche somme di denaro sotto forma di sponsorizzazione di eventi organizzati dal Comune.

Il primo cittadino è ritenuto responsabile anche di un altro caso di corruzione in relazione ad un mandato di pagamento emesso dal Comune pari a 100mila euro, per lavori appaltati dall’amministrazione ed effettuati da un’impresa edile locale di proprietà di un 73enne. Il sindaco avrebbe personalmente beneficiato di una somma di denaro pari al 3% di quella liquidata all’imprenditore, suddivisa con il dipendente comunale.

Contestato anche il reato di peculato: Silvagni si sarebbe appropriato per usi personali, con la complicità di alcuni dipendenti di una società del Comune, di carburante per la sua autovettura personale.

Centinaia i militari impegnati nelle perquisizioni compiute anche nei comuni di Roma, Ariccia e San Vito Romano.

In corso verifiche sulle posizioni di altre persone che avrebbero favorito gli arrestati.

 

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Redazione
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