Napoli, benessere in città: dati negativi dall’Istat

di Redazione

Napoli – L’Istat ha presentato il secondo rapporto Urbes sul “Benessere equo e sostenibile nelle città”, una panoramica a più dimensioni delle tendenze del benessere nella totalità delle realtà urbane d’Italia, tra cui naturalmente Napoli.

Dodici le “dimensioni”, i temi, individuati da Istat e Cnel: Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi.

Diseguaglianze molto forti tra le diverse realtà: è questo quanto emerge dal rapporto, che non manca di rimarcare la sempre più profonda dicotomia tra Centro-Nord e Mezzogiorno, propria del Paese quindi anche a livello urbano.

Napoli e altre città del Sud mostrano differenziali negativi rispetto al reddito, alle condizioni materiali di vita, all’occupazione, ma toccano anche elementi significativi in altri domini del Bes come la speranza di vita, i livelli di scolarizzazione. E poi ancora dalla conservazione del patrimonio edilizio alla ricerca e innovazione, dalla diffusione del non profit alla dotazione e fruizione di servizi come quelli culturali o per la prima infanzia.

Ci sono comunque tematiche per cui alcune città del Sud evidenziano performance mediamente migliori rispetto a quelle del Centro-Nord: meno reati contro il patrimonio e problematiche della mobilità urbana (ma non a Napoli purtroppo), ad esempio, oppure un minore invecchiamento della popolazione ed una migliore qualità dell’aria (anche qui, non è il caso di Napoli).

Alcuni esempi? Con Palermo e Catania, Napoli è la città con l’aspettativa di vita più bassa (79 anni uomini, 84 donne); con Palermo è la città col minor numero di diplomati (sotto al 50%); è prima in fatto di disoccupazione (tasso di occupazione più basso di tutte, al 40,2), ultima come reddito pro capite (13 mila euro). Per quanto riguarda la sicurezza, Napoli è seconda per media omicidi, ma non primeggia affatto – al di là del luogo comune – né per furti con destrezza né per furti nelle abitazioni. Male la conservazione dei beni culturali (tra le peggiori in Italia), male la situazione dell’ambiente (seconda città d’Italia per superamento sogar polveri sottili, dopo Torino ed in controtendenza rispetto ad un Sud meno inquinato).

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico