Sant’Arpino – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e dunque in vigore, il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale di Sant’Arpino firmato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su richiesta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano.
La richiesta del titolare del Viminale era scaturita dopo la sentenza pronunciata dal Tribunale di Napoli Nord, del 19 maggio 2014, e divenuta irrevocabile nel febbraio 2015, con la quale il sindaco Eugenio Di Santo è stato condannato a 18 mesi, con pena sospesa, per induzione indebita a dare o promettere utilità. A nulla era servito il successivo ricorso in Cassazione per evitare la decadenza da sindaco, giunta lo scorso 12 marzo.
L’ex primo cittadino fu sorpreso mentre chiedeva in regalo un costoso bracciale “Tennis” a Francesco Mottola di Lusciano, titolare di una ditta di refezione scolastica, in cambio dell’appalto.
Fino ad oggi il Comune era guidato dal vicesindaco Aldo Zullo, in qualità di sindaco facente funzioni. E Zullo continuerà a guidare l’amministrazione fino alla prima tornata elettorale utile.
Il decreto di Mattarella:
Considerato che nelle consultazioni elettorali del 26 e 27 maggio 2013 sono stati eletti il consiglio comunale di Sant’Arpino (Caserta) ed il sindaco nella persona del sig. Eugenio Di Santo;
Vista la sentenza pronunciata dal Tribunale di Napoli Nord in data 19 maggio 2014, depositata il 3 giugno 2014, divenuta irrevocabile in data 19 febbraio 2015, con la quale il predetto amministratore e’ stato condannato per uno dei delitti di cui all’art. 10, comma 1, lett. c) del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235;
Considerato che detta sentenza comporta, ai sensi dell’art. 11, comma 7, del sopracitato decreto legislativo, la decadenza di diritto dalla carica di sindaco dalla data di passaggio in giudicato della medesima;
Ritenuto, pertanto, che ai sensi dell’art. 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza;
Visto l’articolo 141, comma 1, lettera b), n. 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Sulla proposta del Ministro dell’interno, la cui relazione e’ allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante
Decreta: il consiglio comunale di Sant’Arpino (Caserta) e’ sciolto.
La richiesta del ministro Alfano
Il consiglio comunale di Sant’Arpino (Caserta) e’ stato rinnovato a seguito delle consultazioni elettorali del 26 e 27 maggio 2013, con contestuale elezione del sindaco nella persona del signor Eugenio Di Santo.
Con sentenza del Tribunale di Napoli Nord, depositata il 3 giugno 2014, divenuta irrevocabile il 19 febbraio 2015, il suddetto amministratore e’ stato condannato per uno dei reati di cui all’art.10 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
Il passaggio in giudicato della citata sentenza di condanna comporta la decadenza di diritto dalla carica di sindaco, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 11, comma 7, e 10, comma 1, lett. d), del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
La condizione di incompatibilità sopravvenuta durante lo svolgimento del mandato elettorale e’ stata portata a conoscenza dell’organo consiliare, con nota del prefetto di Caserta in data 11 marzo 2015.
Si e’ configurata, pertanto, una delle fattispecie previste dall’art. 53 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in base al quale la decadenza del sindaco costituisce presupposto per lo scioglimento del consiglio comunale.
Per quanto esposto si ritiene che, ai sensi dell’art. 141, comma 1, lettera b), n. 1, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ricorrano gli estremi per far luogo al proposto scioglimento.
Sottopongo, pertanto, alla firma della S.V. Ill.ma l’unito schema di decreto con il quale si provvede allo scioglimento del consiglio comunale di Sant’Arpino (Caserta).
Roma, 13 aprile 2015
Il Ministro dell’interno: Alfano