Aversa – “Si è montato una tempesta in un bicchier d’acqua. E’ vero che c’è una sentenza passata in giudicato, ma il Comune ha gli strumenti amministrativi necessari per acquisire di nuovo il terreno usucapito dal privato”.
A parlare Alberto Coppola, docente di legislazione urbanistica presso la facoltà di architettura della Federico II, al quale è stato chiesto un parere sulla vicenda standard aversani e corte dei conti.
“Se quel suolo – ha continuato Coppola – ha, come pare, una destinazione d’uso religioso per cui l’amministrazione comunale, vista la presenza di manufatti edilizi certamente abusivi, oggi deve perseguire l’abuso edilizio con conseguente demolizione e se il privato non adempie c’è l’acquisizione al patrimonio comunale. Su quel terreno agibilità e autorizzazione commerciale non possono esserci data la diversa destinazione d’uso e l’amministrazione non può rimanere inerte”.