Sant’Arpino – Si è costituito a Sant’Arpino il “Comitato cittadino anti – Iap”, per tutelare i diritti dei contribuenti nei confronti della società di riscossione dei tributi comunali, al centro di polemiche. “Si dà corpo – spiegano dal comitato – ad una protesta che ha iniziato a serpeggiare con sempre maggiore insistenza sui social network. Dalla piazza virtuale a quella reale il passo è stato rapido. Dopo diversi incontri, i numerosi cittadini-utenti partecipanti hanno condiviso l’esigenza di dar vita ad un organismo che si occupasse costantemente e incisivamente di ‘difesa dei contribuenti’ e del loro ‘diritto all’equità e alla trasparenza’”.
Giovanni Ciuonzo, già responsabile della Federconsumatori, è stato nominato coordinatore. Approvato anche un documento in cui si illustrato le finalità del comitato e le azioni che s’intendono intraprendere a strettissimo giro. In premessa, però, si precisa che “i cittadini hanno il dovere di pagare i tributi comunali partecipando alle spese per i servizi ricevuti, e che a fronte di tale obbligo va garantito al cittadino stesso il diritto alla trasparenza dell’atto impositivo e all’ equità del tributo”.
Diritti che “dal 2012, anno in cui si è insediata la società esterna Iap per l’accertamento e la riscossione dei tributi, sono stati in buona parte disattesi”. Le attività finora svolte dalla Iap sono state contrassegnate da “inammissibili errori fatti nella compilazione degli avvisi di pagamento, da ultimo gli eclatanti casi del saldo Tari 2014 e suppletivo Tarsu 2011”. “Per questi innumerevoli errori i cittadini si sono trovati costretti a vedersi riconosciuto il proprio diritto alla giusta contribuzione non senza esasperanti file agli sportelli, a dimostrazione della totale inadeguatezza, disorganizzazione, inefficienza ed inefficacia del
servizio svolto da codesta società e nonostante la stessa ad oggi abbia
ricevuto dal nostro Comune un compenso di oltre 400mila euro!”.
A far scatenare la rabbia dei cittadini è stata la recente consegna dell’avviso di pagamento del ruolo suppletivo Tarsu 2011. “In questi avvisi – si legge nel documento – l’imposta da pagare non risulta commisurata al prodotto fra i metri quadrati della casa e la tariffa indicata nell’avviso come previsto dalla normativa e, in molti casi, i metri delle abitazioni, nonostante fossero stati già precedentemente oggetto di rettifiche, risultano sbagliati”. La ditta per ogni singolo avviso incassa 2,50 euro sotto il titolo generico di ‘spese’ che invece dalla lettura degli atti di gara, spiegano dal comitato, “non sarebbero dovute in quanto già incluse nell’aggio stratosferico percepito dalla Iap”.
Sul piano operativo il comitato ha avviato un volantinaggio in cui, oltre ad ufficializzarne la costituzione, si annuncia una petizione popolare per domenica 24 maggio – con allestimento di gazebi in piazza Umberto I – al fine di “chiedere all’amministrazione comunale: 1) l’annullamento del saldo Tari 2014 e modifica dello stesso in base alle
aliquote votate in giunta ed in consiglio comunale, diverse e più basse da quelle previste negli avvisi di pagamento pervenuti ai cittadini. 2) l’annullamento e la rettifica di tutti gli avvisi inviati per la riscossione del ruolo suppletivo Tarsu 2011, totalmente illegittimi, poichè privi di corrispondenza tra applicazione in concreto della tariffa e importo dovuto. 3) l’avvio della procedura per la rescissione del contratto con la Iap srl di Cardito (Napoli) per le gravi e reiterate inadempienze contrattuali finora riscontrate”. Il comitato, insieme ad un pool di avvocati, sta valutando anche un class action contro la Iap se tali richieste non venissero accolte dall’amministrazione comunale.