Roma – “Non era considerato nemmeno allo stato potenziale un terrorista o un criminale pericoloso per il nostro Paese”, ha riferito il ministro dell’interno Angelino Alfano in merito alla vicenda di Touil Abdelmajid, arrestato perchè considerato tra i responsabili dell’attentato del museo del Bardo a Tunisi.
Il tunisino, ha spiegato Alfano, è stato segnalato alle autorità solo dopo l’attentato e da allora il suo nome è stato inserito dall’intelligence italiana tra quelli di sospettati di terrorismo. Per il momento le autorità italiane non sono in grado di dire dove il giovane abbia trascorso il periodo compreso tra il suo sbarco in Italia e l’arresto, tuttavia alcuni testimoni tra cui i docenti del ragazzo avrebbero confermato la sua presenza in Italia nel giorno della sparatoria al museo tunisino.
“Andranno chiarite le circostanze circa i movimenti in Italia tra il 17 febbraio e il 19 maggio, non sono emerse evidenze circa la sua presenza sul territorio nazionale”, ha ribadito Alfano.
Rispondendo alle polemiche politiche sui rischi di infiltrazione terroristica legati all’arrivo massiccio di migranti e rifugiati in Italia, Alfano ha ripetuto quanto già detto in Parlamento nei mesi scorsi: “Nessuna evidenza e nessun riscontro”. Ma la soglia di allerta tanto resta “massima”, ha detto il ministro, aggiungendo che nel 2015 l’Italia ha già espulso 33 “estremisti islamici”.