Gerard Depardieu, icona del cinema internazionale, è stato il protagonista di questo venerdì al festival di Cannes, a cui partecipa con “Guillaume Nicloux” accanto a Isabelle Huppert. L’attore, giunto in conferenza stampa, ha salutato i giornalisti con un buongiorno russo, cheha maturato la perplessità di molti.
Ad una domanda sulla guerra in corso in Ucraina molto seriamente ha risposto: “Conosco Putin e mi piace molto come sapete – Depardieu ha passaporto russo – adoro l’Ucraina e ci vado anche spesso, ammiro il nuovo presidente Poroshenko e sono contrario alla guerra, come tutti. Non sono il portavoce di nessuno, né mi permetto di giudicare. Questi conflitti – ha proseguito – sono dolorosi, ci sono i civili che muoiono e io non sono nessuno per dire la mia, tranne una cosa: odio chi fa la guerra e di loro non si parla mai abbastanza”.
Poi, l’istrionico attore confessa, a proposito del cinema francese, candidamente: “Vedo pochi film francesi. Mi piacciono le serie televisive e i film con effetti speciali pazzeschi”. Gerard Depardieu e Isabelle Huppert hanno girato nella Death Valley, in California, per raccontare una storia intima di due ex coniugi il cui figlio si è ucciso. Questi gli ha lasciato una lettera in cui gli chiede di recarsi in un giorno e orario precisi nella “valle della morte” dove potranno rivederlo ancora una volta. I due sono messi di fronte a un dilemma interiore. “Ho trovato questa storia straordinaria – dichiara Depardieu – il film si concentra da una parte su dettagli semplici e allo stesso tempo violenti. Lo avvolge un certo misticismo e qualcosa di fantastico. I due protagonisti sono messi di fronte a interrogativi a quali e’ difficile dare delle risposte. Questo film mi ha ricordato le opere di Lovercraft”.
Gli fa eco Isabelle Huppert, al Festival anche con un altro film in concorso (‘Lauder Than Bombs’ di Joachim Trier): “ ‘Valley of Love’ parla di qualcosa di inaspettato e il fatto di averlo girato nella Death Valley ci ha aiutato a immergerci quasi in un altro pianeta. I personaggi si trovano infatti a percorrere a un certo punto una strada iperrealistica. La dimensione intima dunque si scontra con quella misteriosa”. Il regista lo definisce “un film introspettivo di cui Depardieu ne e’ il cuore pulsante”. L’attore francese per una volta non e’ in vena di show. Non si lascia andare ad atteggiamenti eccessivi. Durante la conferenza si scola d’un fiato una bottiglia d’acqua da mezzo litro. Niente di piu’. Anche quando in sala stampa gli chiedono della sua posizione sul conflitto tra Ucraina e Russia, a lui che ha passaporto di Mosca, risponde senza scomporsi: “Non ho niente da dire, conosco Putin e Viktor Yushschenko. La storia tra questi due paesi e’ complicata. Sono scioccato. Amo gli ucraini, sono stato spesso li’, ma che cosa posso dire sul conflitto? Non mi piacciono ne’ i conflitti, ne’ le guerre”.
Applausi per Minervini e il suo Louisiana. Ottima accoglienza ieri sera anche per il quarto italiano al Festival di Cannes Roberto Minervini, in concorso a Un Certain Regard con Louisiana che uscirà in sala per Lucky Red il 28 maggio. Al termine della proiezione grandi applausi che hanno commosso l’autore marchigiano che vive da qualche anno in America dove ha peraltro ambientato il suo scioccante documentario che racconta una parte del Paese poverissima, rabbiosa e poco conosciuta.