Roma – Era da tempo su posizioni critiche rispetto alla linea del presidente del Consiglio e suo segretario nazionale, Matteo Renzi, ma l’ok all’Italicum è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso per Pippo Civati che ha deciso di lasciare il gruppo parlamentare del Partito Democratico.
Il deputato lombardo, candidato con Renzi e Cuperlo all’ultimo congresso, è stato chiaro: “Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd”. Poi ha sottolineato: “Esco dal gruppo del Pd. Per coerenza con quello in cui credo e con il mandato che mi hanno dato gli elettori, non mi sento più di votare la fiducia al governo Renzi. La conseguenza è uscire dal gruppo”.
Mercoledì sera Civati aveva già detto ai suoi: “Deciderò nelle prossime ore, ma non ci sto più a fare il cagnolino e, alla fine, sentirmi anche deriso da chi dice ‘Viva Civati’. Ma scherziamo?”. Il riferimento era a Renzi che, a chi aveva gridato “Abbasso Civati”, aveva replicato così: “Perché abbasso Civati? Viva Civati! Noi siamo per tenere tutti dentro”.
Dal suo blog, illustrando ulteriormente le motivazioni della sua scelta, Civati ha approfondito il tema dell’Italicum: “A un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso una certa visione hanno cambiato idea. Hanno promosso e approvato – senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e della costituzione – cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tivù a deridere le ragioni di chi difende l’ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro). Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi.
E adesso? Sembra che Civati voglia creare un gruppo autonomo alla Camera, invitando i parlamentari di Sel ad aderire. Un’ipotesi, quella del “ressemblement” a sinistra, già rilanciata dagli stessi vendoliani: “Siamo pronti a discutere con Civati e dare vita al più presto ad una forza politica in grado di dare voce alle tante distanze dal Pd che sono vicinanze per Sel. Siamo pronti a mettere in discussione l’assetto dei nostri gruppi parlamentari e del partito perché sappiamo che oggi è il tempo per costruire una risposta”, ha detto in conferenza stampa il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni.