Roma – Il ddl anti-corruzione è legge. La Camera ha dato l’ok definitivo al disegno di legge con 280 voti a favore, 53 contrari e 11 astenuti. Hanno espresso il loro parere negativo M5S e Forza Italia mentre la Lega non ha votato. “Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge anti-corruzione rende più forte l’Italia. Il governo mantiene gli impegni”, ha commentato il ministro della Giustizia Andrea Orlando.
“Sono stati sconfitti quanti scommettevano che non sarebbe stato raggiunto l’obiettivo” di approvare una legge contro la corruzione, ha poi aggiunto Orlando, parlando con i giornalisti a Montecitorio. “Soltanto pochi mesi fa sarebbe stato impensabile il risultato raggiunto oggi dal Parlamento sulla lotta alla corruzione” per creare “strumenti più stringenti contro il crimine. E’ una pagina importante che riavvicina la politica, quando decide, alle aspettative degli italiani”, ha dichiarato il premier Matteo Renzi.
La Legge anticorruzione approvata dal Parlamento offre un segnale concreto nella lotta ai delitti contro la Pubblica Amministrazione. Risponde infatti alle esigenze attuali, colmando lacune presenti nell’ordinamento attraverso precisi e coerenti punti qualificanti: certezza della pena per i responsabili, restituzione del maltolto come condizione per patteggiare o per godere della sospensione condizionale, attenuante per chi collabora, rafforzamento della prevenzione, disciplina equilibrata del falso in bilancio”. E’ quanto afferma il Viceministro della Giustizia Enrico Costa, che sottolinea: “Questa legge anticorruzione è un’altra occasione persa, anzi sprecata con pervicace volontà. Il nostro voto contrario è stata la conseguenza di una totale chiusura della maggioranza e del governo. Potevamo avere il daspo per i corrotti, un vero falso in bilancio, e una prescrizione che garantiva la certezza della pena. Inoltre potevamo infliggere un duro colpo agli accordi mafia politica. Nulla di tutto questo è accettabile per chi governa l’Italia, e pagano i cittadini onesti come sempre”.
I deputati M5S della commissione Giustizia sono delusi ma non alzano bandiera bianca: “Volevamo anche la figura dell’agente provocatore, perché è necessaria la prevenzione nel campo della corruzione, non solo punire i reati. Siamo molto scontenti da questa chiusura dettata da una accordo tra Pd e Ncd”.