Londra – La No Diet Day, giornata internazionale contro l’ossessione del peso, è giunta alla 23esima edizione. Consiste in una giornata di sensibilizzazione nei confronti di tematiche delicate come l’anoressia, la bulimia, la mancata accettazione di se stessi e del proprio fisico, ma propone anche l’obiettivo di combattere contro le discriminazioni su chi è in sovrappeso.
La prima edizione della giornata è stata un pic nic nella cornice di Hyde Park, a Londra, poi spostato nell’abitazione di Mary Evans Young, fondatrice dell’evento, a causa di una pioggia improvvisa.
Già dall’anno successivo, però, la giornata è stata celebrata anche in Usa, Canada e Australia, tanto che alcune associazioni statunitensi chiesero a Evans di spostare la data dal 5 al 6 maggio per evitare sovrapposizioni con i festeggiamenti dedicati al “Cinco de Mayo”.
La donna, ex anoressica e fondatrice dell’associazione “Diet Breakers”, ha spiegato il suo desiderio di voler fare davvero qualcosa di concreto per aiutare le persone che hanno problemi con il proprio fisico. “Ho deciso di passare all’azione – ha raccontato – dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata dopo essere stata presa in giro perché grassa”.
Amare se stessi ma soprattutto condurre uno stile di vita sano sono le parole chiave della giornata odierna.
L’ossessione per la dieta, ricorda l’organizzazione canadese National Center for Eating Disorders, può essere pericolosa: “Si pensi ad esempio che il 30% delle bambine tra 10 e 14 anni è stata a dieta pur avendo un peso normale”.