Indesit, si apre piccolo spiraglio: “Da Whirlpool uso alternativo di Carinaro”

di Redazione

Roma – Per la prima volta nella vertenza sul piano industriale, la Whirlpool-Indesit ha aperto alla possibilità di cercare un utilizzo alternativo per lo stabilimento casertano di Carinaro che possa eventualmente scongiurarne la chiusura, con la conseguenza di oltre 800 esuberi.

Lo ha annunciato il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, al termine dell’incontro di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, precisando però che l’intesa è ancora molto lontana e che una nuova riunione è prevista per mercoledì 20 maggio, alle 12. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali e l’azienda hanno deciso di vedersi in sede sindacale venerdì 15 maggio, alle 15.

“Ci aspettavamo qualcosa di concreto, un piano aggiuntivo su Carinaro e None. Oggi l’azienda non ha parlato né di Carinaro né di None. E’ stato un incontro deludente”, ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, uscendo dall’incontro al Mise. “Sono due mesi che non c’è nulla di concreto”, ha proseguito il sindacalista aggiungendo che “dobbiamo prevedere un piano di sviluppo e non altri ammortizzatori sociali, è una cosa che non sopportiamo anche alla luce degli annunci del Governo sulla ripresa economica. I siti scioperano da 15 giorni e l’incontro non ha risolto nessuno dei problemi”, ha concluso Palombella.

“Ci sono state novità ma i problemi rimangono”, ha affermato il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. “L’azienda – ha proseguito – si è presa qualche giorno di tempo per darci delle risposte su temi da noi proposti e che verranno affrontati venerdì in sede sindacale. Abbiamo chiesto la disponibilità ad approfondire i volumi industriali da ricollocare sia a Napoli che a Carinaro, abbiamo chiesto al Governo le garanzie sugli ammortizzatori sociali e che la cig e la solidarietà previsti negli accordi del 2013 sia valida fino al 2018”.

“Non vorrei che con la riforma degli ammortizzatori – ha sottolineato Landini – scoprissimo che ci sono meno strumenti a disposizione. L’azienda ha dato rassicurazione anche che saranno incentivati gli esodi volontari. L’azienda ci ha anche detto che il piano industriale non cambierà, ma hanno capito che siamo contrari a chiusure e licenziamenti per cui si stanno valutando soluzioni per non licenziare nessuno. C’è un’ipotesi di una nuova piattaforma che vuol dire nuovi investimenti”, ha concluso il numero uno della Fiom.

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