Beirut – I miliziani dell’Isis sono riusciti ad infiltrarsi, lo scorso mercoledì, nel sito archeologico di Palmira. I jihadisti festeggiano la vittoria ma soprattutto festeggiano l’essere riusciti a conquistare metà della Siria con annessi giacimenti di petrolio e gas.
La notizia è stata diffusa dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani secondo cui decine di militari governativi e miliziani lealisti sono stati uccisi mentre fuggivano.
Nel frattempo, sono state diffuse sul web foto e video di uccisioni e decapitazioni di soldati e miliziani. “Le forze filogovernative si sono ritirate, sconfitte dai miliziani dello Stato islamico” hanno riferito alcuni testimoni locali. L’isis controllerebbe anche l’edificio del comune e quello della sicurezza generale.
Intanto, centinaia di statue e reperti del sito siriano di Palmira “sono stati trasferiti in altre località per timore di distruzioni”, ha detto Mamun Abdulkarim, direttore del Dipartimento delle antichità siriano, citato dalla tv panaraba Al Jazira.
In risposta al presidio jihadista, l’aviazione governativa siriana ha bombardato il centro moderno di Palmira, colpendo una moschea e una scuola, ma non si hanno notizie di vittime. La città conquistata ha una posizione particolarmente strategica.