Camera e Senato aboliscono vitalizi ai condannati. M5S: “Una farsa”

di Redazione

Roma – Arriva l’ok degli Uffici di presidenza di Camera e Senato alla delibera che blocca i vitalizi agli ex deputati e senatori con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione non riceveranno più l’assegno vitalizio.

Alla Camera, Pd, Sel, Scelta civica, Fratelli d’Italia e Lega hanno dato il proprio assenso, mentre Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno abbandonato la seduta mentre. Assenti i rappresentanti di Area popolare. Situazione più complicata al Senato dove, invece, ancora non si è giunti ad un’intesa.

I vitalizi, tuttavia, non saranno sospesi nel caso in cui il deputato condannato riceva la riabilitazione. In tal caso, dopo che egli l’avrà comunicata alla Camera, i vitalizi verranno corrisposti nuovamente dalla data della presentazione della domanda legittimamente presentata e accolta.

La delibera, che entrerà in vigore entro 60 giorni, comporta il diritto alla restituzione in un’unica soluzione dei contributi già pagati dal parlamentare, decurtati da quanto da lui già percepito come vitalizio.

Il vitalizio sarà abolito nei confronti di chi è stato “condannato definitivamente a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall’articolo 51, commi 3 bis e 3 quater del codice di procedura penale e dagli articoli 314, 322 bis, 325 e 326 del codice penale”. E per chi ha subito “condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni, così come determinata ai sensi dell’art. 278 del codice di procedura penale”.

Ma c’è chi, come l’ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli, ritiene che ci sia bisogno di una legge, che potrebbe essere chiesta dalla Corte Costituzionale. “Togliere la pensione a un condannato equivale a infiggergli una sorta di pena accessoria, e le pene accessorie possono essere stabilite solo per legge”, dice Mirabelli.

A chiedere la legge ad hoc sono Forza Italia e Area Popolare, secondo cui la revoca dei vitalizi attraverso delibere degli Uffici di Presidenza della Camere è di “dubbia costituzionalità”.

Ben più duri i cinquestelle: “E’ solo una farsa, che salva la stragrande maggioranza dei politici condannati, tutti i loro amici di tangentopoli, e colpisce solo una piccola cerchia. Ancora una volta la casta si è autoassolta e continuerà a godere di vitalizi pagati dai cittadini italiani. Si tratta di una delibera scritta dal Pd con i presidenti delle Camere, cambiata 25 volte con una gara al ribasso come negli appalti truccati. Abbiamo abbandonato la seduta perché non ci hanno concesso di votare le nostre proposte migliorative del testo che appare studiato scientificamente per salvare determinati politici e colpire alcuni capri espiatori che non servono più”.

La Lega ha dato il proprio placet ma ritiene, come fa sapere Davide Caparini, segretario dell’ufficio di presidenza della Camera, che ci voleva “più coraggio” e nutre “perplessità” sulle modalità di applicazione della delibera causate dall’inesperienza dei due presidenti, “ma oggi era importante portare a casa un risultato, seppur minimo. Francamente se non sono in grado di togliere il vitalizio ai condannati per reati gravi non vedo come possano toglierlo a tutti”.

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