La Spezia, fermati tre scafisti tra cui un italiano. Gentiloni: “Contrastare traffico esseri umani”

di Stefania Arpaia

La Spezia – Le indicazioni fornite da profughi hanno permesso di arrestare due scafisti, un somalo e un eritreo, presunti responsabili di aver traghettato le imbarcazioni rimaste alla deriva nel canale di Sicilia con a bordo 427 profughi, poi salvati dalla nave maltese Kreta.

I due sono stati fermati durante i controlli effettuati dagli agenti della squadra mobile di La Spezia sulla banchina del molo Garibaldi mentre tentavano di confondersi tra gli immigrati.

Fermato anche un presunto scafista italiano. Si tratta di uomo di 62 anni, responsabile del viaggio del motoscafo giunto a Torre Canne, nel brindisino, mercoledì sera, con a bordo 28 migranti di nazionalità siriana e irachena, tra cui 4 bambini e 4 donne.

Lo scafista, originario di La Spezia e già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai militari del gruppo aeronavale di Bari della Guardia di Finanza per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Nel frattempo, l’Italia ha sottoposto ai membri europei del Consiglio di sicurezza dell’Onu una bozza di risoluzione per far fronte all’immigrazione illegale che potrebbe essere votata “entro 10 giorni”.

“Vogliamo fornire una base legale alle diverse attività di contrasto al traffico di esseri umani e che consenta di assicurare i trafficanti alla giustizia”, ha detto il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.

“Credo che ci siano le condizioni per arrivare ad approvarla – ha aggiunto – Io sono ottimista. La strada non è in discesa ma nella comunità internazionale c’è una consapevolezza condivisa che si deve fare qualcosa contro il traffico degli esseri umani”.

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