Migranti, Alfano: “I Comuni li facciano lavorare gratis”

di Redazione

Roma – “Invece di farli star lì a non far nulla, che li facciano lavorare”. Secco il messaggio del ministero dell’Interno, Angelino Alfano, che, a margine della Conferenza Unificata e prima del vertice con Regioni e Anci sull’accoglienza degli immigrati, ha annunciato di voler chiedere ai Comuni di applicare una circolare che permette di far lavorare gratis i migranti.

Intanto sembra sia stato localizzato a sud della Sicilia il barcone affondato lo scorso 18 aprile al largo della Libia, provocando la morte di circa 750 migranti.

Parole che hanno suscitato numerose reazioni. Duro il commento di Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera: “Si vergogni”. “Alfano riscopre lo schiavismo. Lavoro gratis agli immigrati uguale a più disoccupazione per gli italiani”, twitta Daniela Santanchè di Forza Italia.

Quanto allo smistamento degli immigrati in Europa, Alfano ha ribadito: “Equa distribuzione tra tutti i paesi dell’Europa e tra tutti i paesi dell’Italia: mi sembrano due principi sui quali nessuno possa essere contrario”.

Ma c’è chi, in Italia, rifiuta di accogliere i migranti, come la Valle d’Aosta che ha negato la disponibilità di 79 posti.

L’Anci, associazione nazionale dei comuni, chiede che il governo italiano si faccia carico di distribuire su tutto il territorio nazionale il peso dell’immigrazione che oggi grava prevalentemente sui Comuni delle isole della Sicilia e di farsi promotore di un’iniziativa forte e vigorosa in Europa che riguardi il contrasto ai trafficanti degli esseri umani, anche istituendo una Procura europea che vada in questa direzione e con ogni altra iniziativa che ci consenta di affrontare in modo serio il problema.

Intanto, la Marina militare, su richiesta della Procura di Catania, ha messo a disposizione i cacciamine “Gaeta e Vieste”, insieme alla corvetta Sfinge, per le operazioni di ricerca e localizzazione del peschereccio affondato lo scorso 18 aprile causando la morte di quasi 800 migranti. E oggi, a circa 85 miglia a nord est delle coste libiche, è stato localizzato, a una profondità di 375 metri, un relitto di colore blu della lunghezza di 25 metri, “correlabile – sottolinea la Marina – con il relitto del barcone inabissatosi lo scorso 18 aprile”.

Ciò mentre dal Viminale, in audizione davanti alla commissione di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione e trattenimento dei migranti, Mario Morcone, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale, ha dato le cifre dell’emergenza: “Dal primo gennaio al 4 maggio 2014 erano sbarcati sulle nostre coste 29.501 migranti; nello stesso periodo di quest’anno ne sono sbarcati 33.831, poco meno del 15% in più”. “Soltanto da sabato notte a ieri – ha aggiunto Morcone – ne sono sbarcati circa 7mila. È una situazione molto impegnativa e in parte attesa: l’anno scorso c’è stato il record di 170mila sbarchi, le proiezioni per quest’anno portano a una stima simile o superiore”, fino a sfiorare i 200mila.

Attualmente, i migranti ospiti “del sistema di accoglienza sono circa 83-84mila: i numeri variano di ora in ora, perché gli sbarchi si succedono a cadenze molto ravvicinate”, ha fatto sapere Morcone. “Circa 20mila migranti – ha aggiunto – sono inseriti nello Sprar (il Sistema d protezione per richiedenti asilo e rifugiati gestito dai Comuni), 10mila sono ospiti delle strutture nazionali e 42/43 mila delle strutture aperte temporaneamente”.

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