“Sta ai membri del Consiglio di sicurezza valutare” l’uso della forza nell’azione contro i trafficanti, “ma credo che le operazioni militari abbiano efficacia limitata”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon durante una conferenza stampa alla Commission Europea. Confermate, da parte sua, le sue perplessità sulla proposta di distruggere i barconi dei trafficanti: “Ci possono essere altri modi per interrompere la tratta”.
Il segretario generale dell’Onu ha poi ricordato che il continente europeo, ha bisogno dei migranti, che sono una parte importante della forza lavoro e della società europea. In un dialogo con il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, Ban Ki Moon ha espresso soddisfazione per i provvedimenti presi dall’Ue fino ad ora: “La proposta della Commissione sull’immigrazione è un passo nella direzione giusta”: l’appello di Ban Ki Moon si è rivoto poi agli stati membri perché “mostrino compassione nell’accoglienza e siano all’altezza dello standard che l’Europa ha stabilito per sé e per il mondo”.
Non ha perso occasione di parlare ai governi europei riluttanti il Presidente della Commissione Juncker, rilanciando l’appello di Ban Ki Moon con un invito a non lasciare inascoltate le sue parole: “Abbiamo bisogno degli stati membri perché la proposta sull’immigrazione abbia seguito. Sembra che alcuni siano riluttanti. Attiro la loro attenzione su quanto detto da Ban Ki Moon: in gioco non ci sono le parole, ma le azioni”.
A guidare ogni azione nei confronti del fenomeno migratorio, secondo Ban Ki Moon deve esserci la “solidarietà nei confronti di chi è costretto a migrare”. Davanti alla plenaria dell’Europarlamento, il Segretario generale delle Nazioni Unite ha descritto i migranti come una risorsa. Applauso a scena aperta quando il discorso ha ricordato la capacità europea di risorgere dalle ceneri di due terribili guerre mondiali: ” La vostra storia lo dimostra: è che e’ sempre possibile risorgere da devastazioni e tragedie. Siete la locomotiva per un mondo piu’ giusto alle generazioni future e per battere la povertà”.