Milano – La regione Lombardia ha deciso di istituire un fondo di 1,5 milioni di euro per risarcire i danni subiti dai cittadini durante la devastazione ad opera dei black-block dello scorso venerdì a Milano.
“Ringrazio le forze dell’ordine per l’impegno messo in atto ieri e condanno quello che è successo”, ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
“Non voglio entrare nel merito sul fatto se si poteva fare di più e meglio ma mi hanno assicurato che ci sono tutte le informazioni necessarie perchè quello che è successo ieri non si ripeta. Abbiamo istituito un fondo da 1,5 milioni per risarcire i cittadini perché non voglio che siano i cittadini a subire le conseguenze degli atti di questi delinquenti”, ha aggiunto.
Il fondo sarà istituito in accordo con il comune di Milano che esporrà una valutazione dei danni subiti. La notizia è stata diffusa dallo stesso Maroni, in seguito ala guerriglia urbana esplosa nella città durante la giornata inaugurale di Expo.
I gruppi di manifestanti vestiti di nero, distribuiti in vari punti del corteo, hanno spaccato fioriere e vetrine, dando fuoco ad auto e cassonetti, lanciando oggetti e molotov contro le forze dell’ordine. Due ore abbondanti di guerriglia urbana, alla quale la polizia ha risposto con il lancio di 400 lacrimogeni.
Durante gli scontri, 11 agenti sono rimasti feriti mentre 5 persone sono state fermate per resistenza, lesioni ed altri reati. In corso, la visione dei filmati che hanno registrato i momenti di violenza per identificare i responsabili che dovranno rispondere del reato di “devastazione” che prevede pene fino a 15 anni di reclusione.
“L’Expo non si poteva macchiare di sangue, né dei manifestanti, né delle forze dell’ordine – ha detto il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia – E’ questa la logica della strategia tenuta ieri sul campo dalle forze dell’ordine per contenere i manifestanti violenti. E’ evidente che chi tira una molotov deve essere arrestato, ma ieri abbiamo valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perché avremmo creato danni ancora più gravi. Il fatto che le forze dell’ordine abbiano atteso e lasciato che alcune azioni violente venissero compiute è una scelta fatta a monte”.