Regionali, il caso De Mita e il ricorso del M5S contro De Luca

di Redazione

Napoli – “Le elezioni regionali della Campania sono il banco di prova per la nostra identità, che abbiamo difeso anche scegliendo di sostenere il candidato presidente del centrosinistra”. Così Giuseppe De Mita intervenendo ad Avellino ad una manifestazione elettorale dell’Udc, partito del quale è vice segretario nazionale. All’iniziativa era presente Ciriaco De Mita, zio del parlamentare dello scudocrociato, che però non ha preso la parola.

“Chi in queste ore continua anche con ferocia a mettere sotto accusa la nostra scelta di sostenere Vincenzo De Luca – ha aggiunto De Mita junior – non ha capito granchè della nuova fase politica che sta attraversando la Campania e il Paese”.

De Mita ha anche lanciato una stoccata polemica a Pietro Foglia, presidente del Consiglio regionale eletto nel 2010 con l’Udc e passato nel 2013 con Ncd: “È il massimo della meschinità. In questa campagna elettorale -ha detto- sta speculando su questioni che sono state risolte grazie alla mia azione di vice presidente della giunta regionale”.

Intanto, il Movimento Cinque Stelle, attraverso il candidato governatore Valeria Ciarambino (che secondo gli ultimi sondaggi ha guadagnano otto punti nei consensi, ndr.) ha presentato ricorso al Tar della Campania contro l’Ufficio Centrale Regionale presso la Corte d’Appello, contestando l’ammissione del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Si chiede l’annullamento del provvedimento di ammissione della candidatura: secondo i Cinque Stelle, per effetto della Legge Severino, De Luca non avrebbe i requisiti soggettivi politici di elettorato passivo per la candidabilità alla carica.

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