L’esito delle Regionali, in Liguria come altrove, non avrà alcuna ripercussione sull’esecutivo. Lo ha sottolineato il premier Matteo Renzi, ricordando che “per il governo non cambia niente, assolutamente niente”. Tuttavia in Liguria “o vince Raffaella Paita o vince Toti. Quelli di sinistra se tutto va bene arrivano quarti o quinti – ha spiegato – perché in mezzo c’è anche il M5S”.
Renzi, durante un comizio tenutosi a La Spezia, ha quindi spiegato come la Liguria non sia un laboratorio della politica nazionale: “Da qualche giorno stanno dicendo che la Liguria è il laboratorio della politica nazionale, è una sfida nazionale. Noi non discutiamo dei laboratori di politica nazionale ma del governo della regione: è l’ora di farla finita di trasformare le elezioni in uno scontro per i giochi politici romani”.
“Venti anni di centrodestra hanno lasciato macerie – ha spiegato il premier -. Non ho mai attaccato Berlusconi ma lui è il leader politico in Italia che è stato più giorni di De Gasperi, Moro, Fanfani, persino Andreotti a Palazzo Chigi: se aveva queste grandi e belle idee per il futuro del Paese perché non le ha realizzate?”.
Al grido di “scuola pubblica, scuola pubblica”, un gruppetto di una decina di precari della scuola ha contestato il premier Matteo Renzi nel corso dell’iniziativa elettorale tenutasi a La Spezia. Non appena il premier ha citato, tra gli impegni del governo, quello per la scuola, i precari hanno iniziato a urlare e fischiare. Ma Renzi non si è fermato: “Potete fischiare quanto vi pare, noi non fischiamo gli altri”.
Il premier, a La Spezia, ha anche fatto una visita ai cantieri “Baglietto” che producono yacht plananti in alluminio fino a 65 metri.