Milano – “In Italia sono cambiati i governi, ma non si sono cambiate le cose”, ha detto il premier all’inizio del suo discorso ufficiale durante il debutto davanti alla platea della Borsa italiana.
“Il capitalismo di relazione ha prodotto degli effetti negativi. Bisogna mettere fine a un sistema basato sulle relazioni per concentrarsi sul rapporto con il mondo che sta fuori, che chiede più dinamismo e trasparenza”, ha sottolineato Renzi riferendosi a piccole e medie imprese che progettano la crescita attraverso la quotazione in Borsa.
“Stasera sarà approvato l’Italicum – ha proseguito – Ha un grande elemento di chiarezza: per cinque anni ci sarà lo stesso governo, e gli elettori decideranno chi vince”.
“I fondi pensione – ha aggiunto – che in Italia sono numerosissimi e spesso piccoli, in molti casi hanno un grado di investimento nel nostro paese che è fra i più bassi a livello europeo, e forse a livello mondiale. Esiste la necessità di una strategia diversa per i fondi: è un tema su cui sta lavorando il ministro Padoan e credo che sarà un argomento su cui discutere molto nei prossimi mesi. Poi si sta valutando una “riforma del Via, valutazione impatto ambientale, che talvolta viene confusa con Vis, valutazione impatto sanitari, e a volte fa riferimento all’Aia, autorizzazione integrata ambientale. Questo è un meccanismo che non ha paura a definire allucinante e stiamo provando a modificarlo alla radice con la riforma della Pa, che affronta anche questo argomento”.
“Sono ottimista per i prossimi 20 anni dell’Italia – ha detto – possiamo ottenere molto dalla globalizzazione, che non è il nostro problema come spesso si è detto. Dare tutte le colpe alla politica è comodo, ma ingiusto: abbiamo un problema di classe dirigente in questo Paese. Non tocca soltanto a noi”.
Il presidente del consiglio ha rivolto la propria attenzione sulle aziende quotate in Borsa, simbolo del made in Italy, e a quelle che aspirano ad una quotazione futura.
Infine, ha concluso: “Nelle prossime settimane troverà realizzazione il provvedimento “per le sofferenze delle banche italiane”, cioè la bad bank che dovrebbe sgravare gli istituti del peso dei crediti incagliati. Stiamo negoziando con l’Unione europea sui dettagli”.