Roma – Smascherato alla stazione Termini di Roma un giro di prostituzione minorile con sette ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e sei ai domiciliari, eseguite tra Roma, Rieti e Vigevano (Pavia). 17 gli indagati in totale, residenti tra la Capitale e le province di Rieti e Viterbo, mentre un altro dei destinatari della misura di arresto risulta al momento irreperibile. Un altro, ottantenne, invece è nel frattempo deceduto.
Secondo le indagini condotte dalla polizia ferroviaria del principale scalo romano, la stazione era utilizzata come punto strategico da parte di uomini di 35-40 anni, ma ci sono anche ultrasettantenni e un ottantenne, per adescare e consumare rapporti sessuali con ragazzini, maschi e femmine dai 13 ai 17 anni, per la maggior parte di etnia rom, a pochi passi dai treni, dai viaggiatori e nei bagni della stazione.
Gli uomini usavano avvicinarsi alle scale mobili dove attendevano l’arrivo dei minori contattandoli di persona o telefonicamente. Non a caso l’operazione è stata battezzata “Meeting Point”, punto d’incontro. Il sistema funzionava tramite passaparola. Gli incontri avvenivano sul lato destro della stazione, nelle vicinanze di via Giolitti, mentre i rapporti sessuali si consumavano a bordo di treni in lunga sosta, nei bagni pubblici della stazione o di esercizi commerciali ma anche in abitazioni private. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione.
I minori sono stati affidati ai servizi sociali. Intanto, proseguono le indagini per identificare ulteriori responsabile del giro di baby squillo.