Napoli – “ll 12 maggio in tutte le scuole della Campania gli studenti boicotteranno le prove Invalsi e metteranno in campo azioni contro il ddl Buona Scuola’”, annuncia l’Unione degli Studenti (Uds).
“I test Invalsi sono il simbolo di un modello di valutazione che riteniamo totalmente sbagliato. – dichiara Raffaele Guarino coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti Campania – Un modello di valutazione che non fa altro che schedare gli studenti per classificarli, che è specchio di un’idea di formazione basata su nozioni e conoscenze che sono solo una piccola parte di quello che apprendiamo a scuola. Abbiamo deciso di disobbedire, di rifiutarci di sottoporci a questo meccanismo escludente e ingiusto perché crediamo che un quiz a risposta multipla non possa essere considerato un vero strumento di valutazione. Per noi valutare significa conoscere i percorsi degli studenti, i loro punti di partenza e non solo quelli di arrivo, significa rendere coscienti ognuno delle proprie capacità e delle proprie lacune. Le Invalsi invece riducono i saperi a una sommatoria di conoscenze da possedere perché richieste dai mercati, svilendo così il ruolo della scuola pubblica e della didattica nelle nostre classi”.
“Inoltre quest’anno non ci limiteremo a boicottare le prove Invalsi – continua Luca Cioffi, responsabile organizzativo dell’UdS – ma intendiamo mettere in campo azioni di protesta contro il ddl Buona Scuola per chiederne il ritiro immediato. All’interno del disegno di legge viene istituzionalizzata ancor di più l’idea di valutazione propugnata dalle prove Invalsi e un modello di scuola che veste i panni di una vera e propria azienda. Noi vogliamo una scuola che sia pubblica e gratuita perché oggi il diritto allo studio è la prima grande emergenza che bisogna affrontare e non è privatizzando le scuole, e quindi innalzando i costi e le diseguaglianze, che si risponde. Il 12 maggio quindi, in continuità con lo sciopero generale della scorsa settimana boicotteremo le prove Invalsi in tutte le scuole della Campania, non entrando a scuola, lasciando le prove in bianco, dando vita ad assemblee autoconvocate dove gli studenti insieme ai loro docenti, così che possano discutere liberamente di didattica e valutazione e del loro modello di scuola, partendo dalle proprie condizioni, dalle proprie esigenze e dai propri bisogni”.
“Nell’Università italiana – dichiara Mattia Papa, portavoce Link Napoli – si assiste sempre di più ad uno smantellamento della coesione e dell’uguaglianza sociale nel nostro paese proprio partendo dai luoghi della formazione, in primis l’Università. La prova Teco, ancora in fase sperimentale, consiste in un elaborato scritto che deve soddisfare un determinato compito: sottolineare – nella totale assenza di un punto di partenza comune tra gli studenti – le differenze che intercorrono tra uno studente e l’altro, tra gli studenti di un ateneo rispetto ad un altro, le competenze di chi può e deve essere selezionato per mandare avanti il sistema produttivo e chi invece può essere gettato nell’impelagato mare della precarietà. Noi rifiutiamo l’ennesimo elemento discriminatorio all’interno dei nostri atenei”.
Il test Invalsi è una prova scritta che ha lo scopo di valutare i livelli di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. I contenuti dei test sono realizzati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione. Introdotto con la legge 176 del 25 ottobre 2007, dal 2009 la prova concorre nella valutazione finale dell’esame del primo ciclo d’istruzione.