Terzigno (Napoli) – Incassavano almeno mille euro al giorno grazie all’attività di spaccio condotta prevalentemente “a chiamata” oppure vendendo stupefacenti presso alcuni esercizi commerciali. È quanto appurato da una indagine coordinata dalla Dda di Napoli che ha portato a quattro arresti e a un divieto di dimora nel comune di Terzigno.
La fiorente attività illecita – si legge in una nota del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – era capeggiata da Patrizio Tortora. Le indagini sono iniziate dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, già affiliato al clan camorristico Giugliano di Poggiomarino, a sua volta inserito nel clan Fabbrocino. Dichiarazioni che sono state poi riscontrate da intercettazioni telefoniche e ambientali nonché da una serie di informazioni fornite da alcuni acquirenti di cocaina.
Gli stupefacenti erano venduti dopo che gli spacciatori venivano contattati al telefono dai vari clienti attraverso schede telefoniche dedicate ma anche in alcuni negozi riconducibili a Tortora.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dagli agenti del commissariato San Giuseppe Vesuviano mentre i finanzieri della compagnia di Nola hanno eseguito un sequestro preventivo di beni tra cui locali pubblici a Terzigno e San Giuseppe Vesuviano, ma anche auto, moto, beni immobiliari e conti correnti riconducibili agli indagati.