Strage Migranti, individuato relitto. A Ceuta bimbo in un trolley

di Redazione

E’ stato localizzato e filmato (guarda il video) il relitto del barcone che lo scorso 18 aprile è affondato al largo delle coste libiche, uccidendo almeno 800 persone. Il video, realizzato da un minisommergibile della Marina militare italiana è visibile qui sopra (qui le foto) ed è statorealizzato su incarico della procura di Catania che sta indagando sulla tragedia. Il relitto – lungo 21 metri, largo e lungo otto metri – è adagiato di chiglia a 375 metri di profondità. Nelle sue vicinanze sarebbero stati individuati anche diversi corpi.

Incontrando i giornalisti il procuratore di Catania Giovanni Salvi ha spiegato di non essere “in grado di confermare con precisione il numero delle vittime, ma questo battello è molto simile a quello di un altro caso, di un anno fa, con a bordo 874 persone”. “Facendo un raffronto tra ciò che ci dicono i migranti, ovvero che erano circa 1200 in attesa di essere imbarcati e che arrivati a circa 800 non ne entravano più – ha aggiunto Salvi – vi è la realistica possibilità che a bordo vi fossero molte centinaia di vittime”.

Riguardo all’ipotesi di recuperare il relitto Salvi ha spiegato che questa ipotesi verrà valutata “in base all’esigenza di accertare se i portelloni del  relitto erano chiusi o aperti. Uno appare aperto. Quello di poppa  appare chiuso ma bisogna stabilire se si è chiuso per l’effetto del  naufragio. Se avremo chiarezza su apertura o chiusura botole, potremo  aprire fase dibattimentale”. Dai primi rilievi effettuati dal sommergibile, ha aggiunto il procuratore “sembra confermato l’impatto di prua e poi con la fiancata sinistra del peschereccio, che ha provocato il ribaltamento insieme allo spostamento delle persone a bordo”.

A Ceuta bambino in un trolley – Intanto, ha del clamoroso l’episodio di un bambino di otto anni che viaggiava chiuso in un trolley, scoperto ai controlli alla frontiera di Ceuta, enclave spagnola in Marocco. A trasportare il bagaglio era una ragazza di 19 anni, fermata dalla polizia. “Quando hanno messo la valigia sullo scanner, l’operatore ha notato qualcosa di strano che sembrava una persona all’interno”, ha raccontato un portavoce della polizia, “quando è stata aperta la valigia è stato trovato il minore, era in uno stato terribile. Il bambino ha detto di avere otto anni e di arrivare dalla Costa d’Avorio”. Poche ore dopo, gli agenti hanno arrestato anche il padre del bambino, un cittadino ivoriano che vive alle Canarie.

Migliaia di migranti ogni anno rischiano la vita per tentare di entrare a Ceuta e a Melilla, altra enclave spagnola al confine con il Marocco, e arrivare così in Europa. Molti africani tentano di superare le recinzioni alte sette metri, altri si nascondono nelle auto e nei camion, o tentano di arrivare a nuoto.

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