Acerra (Napoli) – Saranno intensificate le verifiche sulle emissioni prodotte dall’inceneritore di Acerra anche con controlli a sorpresa. Ed i dati ricavati saranno trasmessi direttamente alla Magistratura. A stabilirlo era, lo scorso 20 maggio, il protocollo siglato da Arpac, A2A (la società lombarda che gestisce l’impianto locale) e la Procura della Repubblica di Nola, anche se la decisione era stata già presa il 23 aprile. Il provvedimento, nelle intenzioni dei firmatari, dovrebbe “promuovere ulteriormente la trasparenza della gestione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti e dei monitoraggi ambientali”.
Ed in questa direzione sarebbero i controlli a sorpresa, che dovrebbe effettuare l’Arpac in aggiunta a quelli di routine previsti dall’A.I.A.(Autorizzazione Integrata Ambientale), rilasciata dalla Regione Campania (ossia dalla proprietaria del termovalorizzatore) a dicembre scorso e contro cui si sono scagliati Comune ed ambientalisti acerrani. Il 10 giugno 2015 è la data fissata, in cui il Tribunale Amministrativo Regionale campano deve esprimersi sul ricorso presentato contro la concessione della suddetta Autorizzazione Integrata all’impianto di termodistruzione dei rifiuti.
E nel caso in cui quel provvedimento venisse ritenuto illegittimo, potrebbe addirittura scattare il blocco per l’inceneritore, ritenuto dagli ambientalisti come possibile responsabile della presenza fuori i limiti fissati dalla legge delle polveri sottili. La cancerogeni polveri Pm10 in città hanno già raggiunto 40 sforamenti sui 35 fissati in un anno, come rilevato dalla centralina antismog collocata in una scuola media statale, posta a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla zona a sviluppo industriale e sono vicine ai limiti delle altre allocate sul territorio comunale. La società “A2A” e la Regione hanno assicurato, però, che valori dello smog prodotto dall’impianto sarebbero molto al di sotto dei limiti fissati per legge.
Il protocollo d’intesa segue di due mesi l’istituzione, da parte dell’ex Giunta regionale della Campania, dell’Osservatore ambientale del termovalorizzatore di Acerra, come “uno strumento a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente, ma anche a garanzia della partecipazione dei cittadini e della trasparenza sulle attività svolte dall’impianto di smaltimento finale dei rifiuti. L’Osservatore ambientale regionale è un organismo indipendente, di interfaccia tra i cittadini (rappresentati anche dalle loro associazioni), le Istituzioni ed il gestore dell’impianto.
Esso ha il compito di vigilare, in modo permanente, sul corretto funzionamento dell’impianto di termovalorizzazione ed acquisisce analisi e sintesi dei dati tecnici e scientifici riguardanti le caratteristiche ed il funzionamento dell’impianto e dei risultati dei monitoraggi delle emissioni del termovalorizzatore, forniti dalla società di gestione e dagli enti di controllo, lo studio modellistico di ricaduta degli inquinanti sui territori circostanti l’impianto, redatto da un soggetto terzo individuato con la Regione Campania ed il Comune di Acerra, la relazione sullo stato di qualità del suolo e delle acque sotterranee e propone soluzioni tecniche finalizzate all’ulteriore abbattimento degli inquinanti.
L’Osservatorio era stato istituto durante la fase commissariale ed aveva poi cessato le sue funzioni con il passaggio all’ordinario. L’ex Giunta Caldoro lo ha reintrodotto, proprio al fine di soddisfare la necessità di informazione e di sicurezza dei cittadini.