Aversa – L’amianto, o quanto meno il materiale che è stato ritenuto essere tale, depositato da ignoti in via Cirillo, via San Domenico, via Riccardo d’Aversa è stato messo in sicurezza nelle prime ore della mattinata di ieri, martedì, ma è polemica sui tempi e soprattutto sul risultato dell’operazione disposta dall’amministrazione.
Secondo la determina dirigenziale 48 pubblicata sull’albo pretorio comunale quel materiale non solo doveva essere messo in sicurezza ma soprattutto smaltito. In questa ottica andava la determina che prevedeva una mini gara d’appalto alla quale dovevano essere invitate cinque ditte specializzate nel settore che avrebbero dovuto effettuare il lavoro per il quale era stata prevista una spesa di 3mila euro più iva.
“In realtà – dice Michele Galluccio, consigliere di Forza Italia – si è semplicemente impacchettato il materiale lasciandolo sul posto alla mercé dei tanti balordi che circolano ad Aversa e che potrebbero aprire o danneggiare i pacchetti per puro vandalismo o per semplice curiosità”.
“Pubblicizzare un intervento parziale e non risolutivo non fornendo indicazioni sul quando sarà portato a termine, facendo riferimento a generici tempi tecnici, sia pure giustificatissimi dal fatto che è necessario prima accertare che si tratti di amianto, sembra – dice l’azzurro – dimostrare ancora una volta come l’amministrazione Sagliocco navighi a vista”.
“Perché – aggiunge – la messa in sicurezza e la successiva analisi dei materiali poteva essere fatta già da tempo, prevenendo critiche ed allarmismi che trasformerebbero la vicenda in farsa se alla fine le analisi dimostrassero che quel materiale non è amianto”.
“Quanto all’affermazione del sindaco, riportata in un comunicato trasmesso alla stampa, relativa alla volontà di vigilare e controllare il territorio affinché ‘questi episodi’ non si verifichino più devo ricordare a Sagliocco che proprio dove è stata effettuata la messa in sicurezza del presunto amianto sono ancora presenti rifiuti sversati da ignoti ed in particolare materiali pericolosi quali frigoriferi, contenenti probabilmente ancora il gas utilizzato per raffreddamento, e residui di canalizzazioni metalliche per lo scarico delle acque piovane che, probabilmente, non sono di amianto ma senza analisi?”. “Possibile – conclude Galluccio – che la squadra che ha effettuato la messa in sicurezza non abbia notato le condizioni del luogo in cui stava lavorando? E’ così che si vigila e si controlla la qualità del territorio?”.