Carinaro – “Sono passati circa venti giorni dalle elezioni regionali e, fino ad oggi, il commissario della sezione, Marco Villano, non ha fissato un’assemblea, come succede in tutti i partiti, per fare una riflessione sul risultato elettorale”.
Lo afferma Biagio Masi, ex coordinatore cittadino del Partito Democratico, per il quale l’attuale situazione “dimostra, ancora una volta, il comportamento di noncuranza, che Villano ha avuto nei riguardi degli iscritti e dei simpatizzanti in un anno di gestione commissariale. Su questo risultato, nessuno ha aperto una discussione, accesa o serena; d’altra parte, chi avrebbe dovuto farlo, se non il commissario? Mi vedo perciò, costretto a farlo io, tenuto conto del mio radicamento da anni sul territorio ed il ruolo di segretario che ho rivestito fino a un anno fa”.
“Il Pd, col sostegno anche del mio gruppo, nonostante sia risultato, per pochi voti, il primo partito, non ha, purtroppo, brillato per consensi ottenuti”, sostiene Biagio Masi, che aggiunge: “I risultati raggiunti hanno decretato, indirettamente, la sconfitta dell’amministrazione comunale che, con tenacia e caparbietà, ha sostenuto il partito. In circa 30 anni non era mai successo che sindaco, consiglieri, assessori, consiglieri provinciali, ed alcuni industriali della zona, si dessero da fare, non tanto per sostenere il partito, ma un proprio candidato. Nonostante ciò, se dai circa 800 voti conseguiti dal Pd ne togliamo 250, per preferenze conseguite dai candidati Liguori, Oliviero e per parte dei voti di lista, risulta che l’amministrazione comunale, e una parte considerevole della sezione, hanno raggranellato circa 550 voti rispetto a 2850 votanti”.
Un risultato, questo, “fortemente deludente”, sottolinea Masi, che snocciola alcuni dati: “Il Pd è calato in voti e percentuale rispetto alle elezioni regionali del 2010 e alle Europee del 2014 (nelle elezioni regionali del 2010 il Pd conseguì 1029 voti, con una percentuale del 31,83; alle Europee conseguì 1253 voti con la percentuale del 32,83%; alle regionali del 2015 il Pd ha conseguito 807 voti con una percentuale del 30,55, ai quali hanno contribuito i voti dei democratici di Carinaro che non si identificano nell’attuale amministrazione). I voti di Forza Italia, dell’Udc e di quelli che hanno votato il Pd, ma che non condividono la politica dell’amministrazione comunale, hanno raddoppiato quasi i voti di quelli che sono allineati con la maggioranza. Se poi consideriamo i voti dei grillini, che rappresentano il partito della contestazione, allora il quadro di quelli che non sostengono l’amministrazione diventa preoccupante. I risultati non potevano essere diversi, con una sezione paralizzata, senza una guida da circa un anno, senza un direttivo, senza assemblee, nonostante siano state ripetutamente richieste, senza una dialettica democratica, sostituita, nelle sue prerogative, da un’amministrazione comunale che in un anno di gestione, non ha prodotto niente, se non tentativi di una spudorata politica clientelare (vedi incarichi professionali a parenti di consiglieri e impiegati comunali), con la ciliegina sulla torta di una tassa sui rifiuti pesante come non mai e zeppa di errori grossolani”.
Insomma, non è “la vittoria del Pd”, come riportato in alcuni manifesti di ringraziamento, ma “un arretramento”, ad avviso di Biagio Masi. “Cosa che, – conclude l’ex coordinatore – a un vecchio militante approdato al centrosinistra non per interessi e opportunismi ma attraverso un lungo travaglio interiore, dispiace fortemente”.