Gricignano – Ci sarebbe la disperazione dovuta al suo status di disoccupato all’origine dell’estremo gesto compiuto da un 50enne napoletano che, nel pomeriggio di lunedì, si è tolto la vita impiccandosi nella sua abitazione, a Gricignano, nel quartiere di nuova espansione situato nelle vicinanze della cittadella Us Navy.
Lascia la moglie e un figlio di 23 anni con i quali abitava in un appartamento delle cosiddette “cooperative”. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso, e i carabinieri della locale stazione per i rilievi.
Una tragedia infinita, quella dei suicidi legati alla crisi economica. Sono circa 900 gli italiani che ogni anno si tolgono la vita per aver perso, o non aver trovato, il lavoro. Un dato che sembra destinato ad aumentare. Quello di Gricignano, infatti, è il secondo caso analogo registrato in una sola giornata nella Penisola. Sempre lunedì, infatti, a Jesi (Ancona) un precario di 41 anni si è impiccato in casa, dove viveva con gli anziani genitori, perché il lavoro saltuario in cui era impegnato non gli bastava a pagare il mutuo dell’abitazione. Così ha praticato un foro sul soffitto con un trapano, facendogli passare una corda e utilizzarla per farla finita.
Suicidio sventato, invece, a Codroipo, in provincia di Udine, dove un commerciante 45enne, in stato di depressione per la difficile situazione lavorativa, dopo aver inviato un sms allarmante ad un parente, dal quale trasparivano intenzioni suicide, è sparito nel nulla per poi essere trovato dai soccorritori in un campo, mentre vagava in stato confusionale.
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