Aversa – Possibile che ci si debba sostituire alle istituzioni per tutelare almeno quelli che sono i luoghi d’arte della nostra città che avrebbero la potenzialità di fare da richiamo per quel turismo d’arte che tanto lavoro e denaro porta ovunque siano presenti opere d’arte anche di minimo rilievo mentre ad Aversa si lasciano all’abbandono ed al degrado veri e propri tesori d’arte?
Questa la domanda del “Comitato per la Vivibilità di via Seggio”, diventato “Comitato per la Vivibilità di Aversa”, che si mobilita sostituendosi agli operatori ecologici pagati fior di euro dall’Ente locale, quindi dai cittadini.
“Di fronte all’abbandono del centro storico di Aversa da parte dell’amministrazione comunale – scrivono in una nota stampa – agisce la domenica mattina una squadra di volontari che supplisce alle gravi inadempienze di una politica autoreferenziale e di esclusiva propaganda”.
“Anche domenica 28 giugno, alle 6.30, come domenica scorsa, il Comitato per la vivibilità di Aversa, che da anni si batte contro la “mala-movida”, ha effettuato – continua la nota – la ramazza, il lavaggio, la disinfezione di piazzetta Lucarelli e del sagrato della splendida chiesa di Sant’Antonio annessa al monumentale complesso conventuale. Tutti i giorni della mala-movida, giovedì, venerdì, sabato e domenica, i frati del convento erano costretti a ripulire lo spazio antistante la chiesa per far in modo che i fedeli che partecipano alle celebrazione della santa messa delle ore 7 e di quelle successive non scivolino su deiezioni maleodoranti e appiccicose di ogni tipo che si ritrovano persino sui gradini di marmo del luogo sacro. Ma da un po’ non sono più soli”.
“Il Comitato per la vivibilità di Aversa organizza turni di volontari che intervengono là dove l’amministrazione finge di non vedere e dimostra di non esistere” conclude la nota invitando la cittadinanza ad aderire all’iniziativa, presentandosi alle ore 6 e 30 della domenica in piazzetta Lucarelli, cosicché possa interessare tutta la città perché per tenere pulita Aversa basta poco: una ramazza, una idropompa e tanta, ma tanta buona volontà.