Aversa – La scuola sottufficiali di polizia penitenziaria di Aversa è chiusa oramai da sei mesi, ma i locali non sono ancora stati utilizzati dal tribunale di Napoli Nord, mentre si spendono tre milioni di euro per recuperare quella di Portici in sostituzione. Una situazione che fa gridare allo scandalo in tempi di spending review gli agenti che erano in servizio presso la struttura aversana nel Castello Aragonese.
«La Scuola – affermano – è stata chiusa per ragioni di riduzione dei costi e ora, invece, compresa la ristrutturazione di 3 milioni di euro disposta per la scuola di Portici, sembra al contrario che all’opposto essa sia diventata esempio di sperpero e spreco con l’ impiego di dirigente e funzionario ancora in quella scuola. Inoltre, si deve considerare vi che i poliziotti penitenziari addetti ai varchi del tribunale sono sottoposti, proprio per carenza di unità, a straordinari e doppi turni senza aver alcun coordinatore. Di contro, la loro posizione non sembra essere più caldeggiata da nessun esponente della locale politica che dopo i plausi delle inventate vittorie circa il loro impiego presso il Tribunale li hanno completamente abbandonato al proprio destino, lasciandoli alla vendetta di chi non voleva il loro impiego lì. Conseguenza: alcuni agenti, nonostante le carenze di risorse, sono stati, dopo poco, fatti rientrare in sede e, a breve, si vocifera settembre, nonostante i gravi fatti milanesi, i poliziotti ivi impiegati saranno fatti rientrare tutti. Questo con evidente spreco di risorse se fosse impiegata la polizia privata ovvero con carenze per la sicurezza pubblica laddove si distogliessero carabinieri o polizia di stato dal loro controllo del territorio per sostituire la penitenziaria ai varchi».
Di questa situazione si è fatto carico il sindacato di categoria Osapp con una nota inviata al ministro della Giustizia, al capo del Dap, nella quale si evidenzia «l’eterna vergogna di sprechi». Il sindacato evidenzia come: «A distanza di oltre sei mesi dall’ annunciata e voluta urgente chiusura con consequenziale termine delle attività presso la Sfap di Aversa, ad oggi, questa struttura formativa rimane ancora perfettamente aperta con tanto di Direttore e Comandante, più una decina di pochi altri fortunati, impiegati civili, che continuano a stare li a fare non si comprende cosa. Tra questi si annovera: un centralinista che può immaginarsi quante chiamate arrivino in una scuola chiusa da sei mesi; pochi addetti alla segreteria che, come un circolo vizioso, restano li a fare le pratiche di chi continua a rimanere in servizio, compreso l’ inoltro di visite fiscali ( facoltative ) che non si comprende con quale copertura economica possano esser soddisfatte in una scuola chiusa».