Sant’Antonio, corteo tra i simboli religiosi della città

di Redazione

Aversa – 13 giugno, la statua di Sant’Antonio ha primeggiato lucente con un gremito gruppo di giovani che lo sostenevano in alternanza. In prima fila, ad onorare il santo, il sindaco Giuseppe Sagliocco, in compagnia dei consiglieri Capasso e Di Grazia e del tenente Mezzacapo.

Un lungo corteo iniziato dal Seggio, dove è situata la chiesa intitolata al santo di Padova, e proseguito per i luoghi simbolo del cattolicesimo aversano. Dall’Addolorata, poi ai Platani, in prossimità di un plesso che un tempo era definito ‘Aret’ i’ scauz’, in riferimento agli agostiniani che si distinguevano per la loro usanza di camminare scalzi.

Il percorso è proseguito vicino al Castello Aragonese, oggi sede del Tribunale di Napoli Nord, e la chiesa di Santa Maria a Piazza, anticamente detta Santa Maria de Platea, proprio per indicare l’afflusso notevole di gente che confluiva nella piazza in cui, specie in epoca medievale, si svolgevano mercati di diverso tipo, creando di già un gran collegamento tra la cittadina normanna e l’intero agro-aversano.

E, ancora, lungo via Castello, la suggestiva stradina che è mediana tra il castello e la chiesa. Poi sosta all’incrocio, punto saliente di alta religiosità aversana dove si racchiude un importante trittico architettonico-religioso, all’altezza dalla chiesa delle Cappuccinelle, dalla chiesa di Santa Maria del Popolo e della chiesa del Santo Spirito in via Cirillo. Un’altra sosta dinanzi al monastero di clausura delle Cappuccinelle, unico monastero francescano femminile di Aversa che, da piccolo conservatorio nel 1400, fu poi ampliato grazie ad un voto di Vincenzo Dragonetti, costruendovi vicino una chiesa dedicata alla Madre di Dio Assunta in cielo. Il plesso divenne poi claustrale grazie ad un’istanza trascritta da papa Innocenzo IX nel 1680.

Si è giunti vicino alla Cattedrale e, infine, ritorno in via Seggio per un evento caratterizzato da grande commozione e partecipazione.

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