Sant’Arpino – “Abbiamo chiesto un confronto pubblico agli amministratori comunali. Hanno il dovere morale e civico di dare risposta, alle nostre richieste”. Esordisce così Giovanni Ciuonzo, rappresentante legale del “Comitato anti Iap per la difesa dei contribuenti santarpinesi”, che poi aggiunge: “Abbiamo presentato una petizione popolare di 1000 firme da un mese e ad oggi non ci hanno dato alcun riscontro”.
La polemica in questi giorni è stata inasprita dalla notizia di un altro ruolo suppletivo che l’amministrazione comunale ha inviato ai contribuenti santarpinesi per sanare un buco in bilancio del 2013 di circa 440 mila euro per maggiori spese dello smaltimento rifiuti. Da un mese il comitato si batte per l’annullamento del ruolo suppletivo Tarsu 2011 e per il ritiro della Tari 2014 in quanto viziati da errori formali che inficiano la validità degli avvisi.
Per questo, i cittadini mai si sarebbero aspettati l’arrivo di un ulteriore ruolo suppletivo. Esperienza di democrazia diretta, il comitato anti IAP è nato sui social e con il tempo si è trasferito dalla piazza virtuale a quella reale. Ora i membri del comitato settimanalmente si riuniscono presso il Bar Pina in via De Gasperi raccogliendo centinaia di adesioni sia di semplici cittadini sia di commercianti esasperati dal continuo inasprimento della pressione fiscale. I cittadini contestano non solo i ruoli suppletivi ma anche le aliquote alte applicate agli esercenti commerciali e i costi dell’azienda di riscossione dei tributi comunali, la Iap di Cardito, che riceve un compenso di 430mila euro l’anno.
Inoltre, quelli del comitato si lamentano che la Iap ha costretto l’utenza a lunghe file agli sportelli, nel corso di questi anni, a causa di gravi e reiterati errori sugli avvisi di riscossione e pertanto chiedono la rescissione del contratto. Il comitato ha chiesto la consulenza ad un legale della Federconsumatori provinciale che sta studiando il caso per preparare ricorsi.
Nel frattempo, però, il Comune retto dal “facente funzione” Aldo Zullo non risponde alla petizione ed alle domande poste, ma predispone l’invio di un altro ruolo suppletivo – quello del 2013 – per sanare il deficit finanziario. Probabilmente, vi saranno altre polemiche alimentate anche dall’avvicinarsi del clima elettorale in quanto la popolazione sarà chiamata anticipatamente alle urne per la decadenza del sindaco Eugenio Di Santo dopo le vicende giudiziarie che lo videro coinvolto qualche anno fa. Di sicuro resta un milione di euro da portare nelle casse comunali in deficit.