Santa Maria Capua Vetere – “Il disagio c’è e lo vediamo, il disservizio c’è e ce ne scusiamo. E non ci sfugge una situazione che era insostenibile per tutti, per i cittadini come per gli amministratori pubblici”. E’ quanto afferma il sindaco Biagio Di Muro a proposito della situazione del verde pubblico e all’invasione di erbacce in città.
“I sammaritani – aggiunge il primo cittadino – continuano giustamente a inviare lamentele e segnalazioni attraverso i social network o direttamente al Comune. Ripeto: è una situazione insostenibile alla quale stiamo ponendo rimedio e ci scusiamo per il ritardo”.
Il sindaco, comunque, sottolinea che il disagio – sul quale l’amministrazione e gli uffici comunali stanno lavorando già da due mesi, cioè da quando è scaduto il precedente appalto quinquennale – è stato aggravato anche dalla convinta decisione di razionalizzare doverosamente la spesa per il verde pubblico “che negli anni scorsi aveva raggiunto un livello abnorme: basti pensare che, grazie a precedenti amministrazioni, spendevamo 450mila euro l’anno e oggi abbiamo imposto un risparmio di 100mila euro per la cura del verde, senza nulla sottrarre alla qualità del servizio che avremo e, anzi, migliorando le condizioni economiche per i lavoratori e incrementando di oltre ventimila metri quadrati le aree a verde da curare”.
A questa fase di transizione – spiega Di Muro – si aggiunge la modifica delle norme di contabilità pubblica, che hanno costretto il Comune a un ulteriore ritardo.
“Tutto ciò – conclude il sindaco – non deve suonare come una giustificazione, ma solo come una spiegazione doverosa ai cittadini, che posso rassicurare sul fatto che i giardinieri adesso sono finalmente all’opera e che i lavori di sfalcio saranno portati a termine il più velocemente possibile”.
Quanto alle giostrine nelle aree pubbliche, è in corso – a seguito dell’ordinanza del sindaco – la manutenzione e la sistemazione di quelle installate nel Parco dei diritti del bambino e, successivamente, si passerà alla villa comunale e alle altre zone verdi.