Abusi sulla figlia minorenne, condannato ex portiere Matteo Sereni

di Redazione

Matteo Sereni, ex portiere di Lazio, Sampdoria e Torino è stato condannato con rito abbreviato a tre anni e sei mesi di reclusione e alla perdita della patria potestà. L’ex moglie di Sereni, Silvia Cantoro, lo aveva accusato di abusi su minori che sarebbero stati commessi in una villa in Costa Smeralda nell’estate del 2009.

“Sono sconvolto, ho perso ogni fiducia nella giustizia. – commenta Sereni, per voce dei suoi legali, poco dopo la sentenza di condanna per violenza su minore pronunciata del gup Marco Contu – L’unica cosa che mi mantiene vivo è sapere che i miei figli conoscono la verità”.

“Si tratta di una sentenza gravemente ingiusta che ci ha molto sorpreso e che certamente appelleremo. La condanna riguarda un processo nel quale la denuncia proviene dalla ex moglie di Matteo Sereni nel corso di una asperrima separazione coniugale ed in cui persino la bambina, più volte registrata dalla madre, ha successivamente ammesso che le accuse al padre non erano vere”, spiegano gli avvocati Michele Galasso, Giacomo Francini e Giampaolo Murrighile.

Di altro avviso i legali dell’ex moglie e procuratrice legale del calciatore. “In rappresentanza dei minori ribadiscono che la giustizia fatta con la sentenza non potrà mai ripagare i minori degli eventuali danni psicologici subiti per le condotte delittuose accertate”, commenta Daniele Galloppa.

L’inchiesta si basa su una denuncia presentata nel novembre 2011. La vittima sarebbe la figlia di otto anni, che ha raccontato di diversi episodi in cui sarebbe coinvolto l’atleta. I comportamenti prima e le dichiarazioni della presunta vittima avrebbero sempre più allarmato gli inquirenti, al punto che la testimonianza della bambina è stata registrata e messa a disposizione dei magistrati.

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