Torino – Daniele Ughetto Pianpaschet è stato condannato a 25 anni e 6 mesi di reclusione dalla corte d’assise d’appello di Torino per l’omicidio di una prostituta nigeriana dopo essere stato assolto in primo grado nel 2014. Un delitto raccontato in un manoscritto rinvenuto nella sua abitazione dopo il ritrovamento del corpo della vittima nelle acque del Po, a San Mauro Torinese, nel febbraio del 2012.
Il cadavere della donna presentava i segni di alcune coltellate. Dagli accertamenti risultò che l’assassinio era stato commesso nel novembre 2011. Con la ragazza africana Pianpaschet aveva avuto una relazione sentimentale e nel corso dei processi ha sempre detto di continuare a essere “legato da una grande amicizia”, dichiarandosi innocente. Secondo il procuratore generale, Antonio Malagnino, l’uomo avrebbe ucciso per gelosia.
“Sono innocente. Questa sentenza tutela una banda di mafiosi”, le parole di Piampaschet dopo la sentenza. L’aspirante scrittore di Giaveno, nel Torinese, ha sempre sostenuto che a uccidere la donna siano stati esponenti delle organizzazioni criminali che sfruttano la prostituzione nel Torinese.
Soddisfatta l’accusa, per la quale “non si può credere alle troppe coincidenze di questa storia, compresa quella del romanzo”.