Grecia-Ue sempre più lontane. Crolla la Borsa di Atene

di Redazione

Dopo la rottura del tavolo tra istituzioni europee e governo di Atene, la Borsa greca perde pesantemente quota, con il listino che arriva a perdere fino al 6% per poi chiudere le contrattazioni a -4,68%. Al ribasso tutti i mercati finanziari europei, da Milano a Parigi, a Francoforte, a Madrid. Mentre Varoufakis precisa: “Grexit? Impossibile escluderla”.

Dopo la dura presa di posizione del ministro dell’Economia tedesco (“Non ci faremo ricattare da Atene”), il ministro greco delle Finanze dice infatti, in un’intervista alla “Bild”: “Io escludo una Grexit come soluzione ragionevole. Ma nessuno può escludere tutto: io non posso escludere che una cometa impatti la Terra”. E aggiunge: “Quello che so è che Frau Merkel, il mio collega Wolgang Schaeuble, io e tutti i colleghi europei abbiamo una grande responsabilità per il nostro popolo: evitare la disgrazia”.

Sulla posizione del governo tedesco interivene il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert, che assicura: “Noi vogliamo che la Grecia resti nell’Eurozona”. Intanto, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, dopo aver fatto “un ultimo tentativo di trovare una soluzione” alla crisi greca dice di essere “deluso” dal fallimento del negoziato, ma precisa che la Commissione resta “pronta a impegnarsi 24 ore al giorno e 7 giorni su 7” per altri negoziati.

Weidmann: salgono le probabilità che non si trovi un accordo – E il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, avverte: “Per la Grecia il tempo sta finendo. Aumentano le probabilità che non si raggiunga un accordo”. Mentre Varoufakis “invoca” la cancelliera dicendo: “Non sono un profeta. L’accordo potrebbe arrivare in una notte. Ma Angela Merkel deve starci”. E sul debito: “Anche il Fmi vuole la ristrutturazione del debito. Noi potremmo metterci d’accordo con tutti. Ma gli europei non lo vogliono, per motivazioni meramente politiche. Questo è il vero problema”.

Negoziati in alto mare –  “Sebbene qualche progresso sia stato fatto, il negoziato non è riuscito, poiché resta una significativa distanza tra i piani delle autorità greche e le richieste di Commissione, Bce e Fmi”, ha detto la portavoce dell’esecutivo Ue Annika Breidthardt dopo la rottura del tavolo. “Ulteriori discussioni – dice – dovranno trovare spazio all’Eurogruppo”.

Da parte sua, Varoufakis aveva assicurato che il suo Paese “non firmerà un accordo che non funzionerà”. Varoufakis ha spiegato che “un avanzo primario pari all’1% del Pil, raggiungibile a marzo, non è più possibile” per le critiche condizioni di liquidità. Il ministro aveva poi ribadito che “è necessaria una ristrutturazione del debito” in modo che Atene “possa ritornare sui mercati”. E aveva infine sottolineato che “abbiamo fatto molti compromessi” per un accordo.

“L’ombra di una uscita della Grecia dall’Euro sta diventando sempre più visibile” secondo quanto scrive il ministro dell’Economia tedesco e vice-cancelliere Sigmar Gabriel, in un editoriale per la Bild, sottolineando che “gli esperti greci della teoria dei giochi stanno giocando d’azzardo, mettendo in pericolo il futuro del loro Paese e dell’Europa” ma “i lavoratori e le famiglie tedesche non pagheranno per le esagerate promesse elettorali fatte da un governo mezzo comunista”. Lo stesso Gabriel in un’intervista ha affermato che la Germania “non si farà ricattare” per trovare un accordo sul salvataggio aggiungendo che “la pazienza dell’Europa sta finendo”.

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