“Il pacco di De Luca alla Campania”, protesta del M5S

di Redazione

Napoli – Mentre il governatore Vincenzo De Luca presentava, alla prima sezione civile del tribunale di Napoli, il ricorso urgente contro la sospensione decretata venerdì da Renzi per la legge Severino (scattata per una condanna in primo grado per abuso d’ufficio dell’ex sindaco di Salerno) il MoVimento 5 Stelle ha tenuto un sit-in davanti alla sede della Regione Campania, al centro direzionale, protestando contro il rinvio della seduta d’insediamento del Consiglio, decretata dal consigliere anziano Rosetta D’Amelio.

“De Luca dimettiti”, un grande lenzuolo bianco con lettere nere sventola al centro direzionale, sotto il palazzo dell’isola F13, mentre i consiglieri regionali pentastellati entravano nella sede del Consiglio portando un pacco vuoto: “Il pacco che De Luca ha fatto alla Campania”.

Accanto agli esponenti del M5S c’erano i disoccupati organizzati dei Bros e un gruppo di associazioni. Avviata, inoltre, una raccolta di firme per chiedere le dimissioni di De Luca.

“La Campania in ostaggio di De Luca – ha detto Valeria Ciarambino, ex candidata presidente della Regione – La ‘sconvocazione’ del consiglio è illegittima. Il consiglio deve tenersi, non facciano i furbi. Vogliono solo guadagnare tempo. Abbiamo ricevuto la notizia della sconvocazione della prima seduta del consiglio regionale in maniera illegittima – ha aggiunto Ciarambino – Io personalmente l’ho saputo via sms, alcuni via mail e neanche inviato a tutti. Io credo che stiano calpestando coloro che sono stati eletti dal popolo campano per rappresentarlo, perciò abbiamo diffidato la D’Amelio”.

Per Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera, “bisogna tornare a votare e le spese le paghi Renzi”. “Se stamattina il Consiglio Regionale si riunisse – ha continuato – prenderebbe atto della sospensione di De Luca e, secondo la maggior parte della dottrina, si dovrebbe tornare a votare. Bisogna tornare a votare e chiedere a quei partiti che hanno fatto ferro e fuoco delle nostre istituzioni di non presentarsi più, di tornarsene a casa”. “Vincenzo De Luca – ha proseguito Di Maio – non andava candidato, la Regione Campania rischia sei mesi di commissariamento perché dovevano candidare una persona che dopo aver fatto per trent’anni il sindaco di Salerno voleva il giocattolo della Regione. Questa è una delle regioni con la più alta povertà infantile d’Italia e non ha più le istituzioni, perché le utilizzano come bancomat o come capriccio. Il conto delle elezioni Regionali che si dovranno fare per colpa della sospensione di De Luca lo faccio pagare a Renzi, è lui il responsabile politico”.

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