Roma – Tensione in piazza del Campidoglio dove alcuni manifestanti di Casa Pound si sono riuniti per chiedere le dimissioni del primo cittadino Ignazio Marino, in seguito alle vicende che lo vedono coinvolto nello scandalo Mafia Capitale.
“Dimissioni, Marino vattene”, è lo slogan più urlato da una ventina di persone mentre uno striscione, posto sulle transenne che chiudono l’ingresso al palazzo Comunale, mostra la scritta: “Elezioni subito”. “Quando la legge è ingiusta la resistenza è d’obbligo”, “No gara a 5 lotti”, “Prima Cns oggi 5 lotti decisione di un’amministrazione di corrotti”, recitano invece i cartelloni di altri manifestanti.
A distanza di pochi giorni la situazione sembra ripetersi. Solo due giorni fa infatti, un’altra protesta sempre in piazza del Campidoglio era stata animata dal M5S, Lega Nord, Ncd e Noi con Salvini, in cui molti oppositori avevano denunciato: “Mafiosi fateci entrare”. “Te ne vai si o no”, riferendosi sempre alla carica politica del primo cittadino della Capitale.
Richieste le dimissioni del sindaco romano anche al termine del Consiglio Comunale “lampo” di giovedì pomeriggio. In Aula Giulio Cesare, alcuni militanti della lista Marchini, insieme al capogruppo Alessandro Onorato, hanno contestato l’amministrazione capitolina e hanno esposto striscioni con scritto “#dignità, ridiamo dignità ai romani”.
La discussione sui residui di bilancio ha visto l’assessore al Bilancio, Silvia Scozzese, andar via e la presidente dell’assemblea capitolina, Valeria Baglio, è stata costretta a chiudere i lavori del consiglio comunale “per l’impossibilità dell’assessore Scozzese a restare in Aula”.
Storace commenta: “Diventerà un Vietnam”. Orfini, intanto, assicura: “Stiamo lavorando sul dimezzamento delle commissioni capitoline che diventeranno 12. I tempi sono quelli dell’Aula ma ci siamo. Stiamo chiudendo il quadro. E poi si procederà: è questione di giorni. Con Marino ci sentiamo quotidianamente e ci vediamo spesso. E’ semplicemente la norma. Oggi faccio il commissario del Pd Roma e quindi è normale che parli con il sindaco ogni giorno”.
Nieri: “‘Leggo che lo scoop di oggi che mi riguarda è relativo al mio presunto tentativo di limitare i controlli nei residence. E’ infatti riscontrabile da tutti gli atti amministrativi prodotti in questo ultimo anno che, proprio per costituire la task force necessaria ad avviare i controlli rigorosi sulla questione casa, vista l’emergenza abitativa che affligge la città, il Dipartimento Risorse Umane ha spostato ben 46 persone da altri Dipartimenti alle Politiche Abitative. Lo stesso discorso vale per la voce straordinari, anche in questo caso a tutto vantaggio del Dipartimento Politiche Abitative. Dall’inizio del 2014 – dice Nieri – il Dipartimento Risorse Umane, non certo per un capriccio dell’assessore, ma per precise necessità collegate al Piano di Rientro, è stato costretto a contrarre la spesa per gli straordinari del personale di tutta l’amministrazione. Unica eccezione? Proprio il Dipartimento Politiche Abitative, cui è stato concesso addirittura un aumento in termini di ore di straordinario accordate per il personale, in virtù della costante emergenza del settore”.
Nel frattempo, in Campidoglio, è stato realizzato un presidio dalle forze dell’ordine in modo da tenere sotto controllo la situazione e intervenire se necessario.