Migranti, Renzi: “Piano Ue insufficiente. Incentivi ai Comuni”

di Redazione

Le polemiche sui migranti, dall’Italia, rimbalzano fino al G7 in Germania. Il premier Matteo Renzi, nella conferenza stampa di chiusura, evidenza che si fa presto ad urlare, ma occorre risolvere i problemi.  Il tema è alimentato dalle polemiche tutte italiane dei governatori di Lombardia, Veneto e Liguria.

“Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei comuni che ci danno una mano” nel gestire l’accoglienza dei migranti, rilancia Renzi.

Renzi ha voluto mandare un messaggio a Maroni, ricordando che la decisione di dividere i migranti per le varie Regioni “è stata presa da Maroni quando era ministro dell’Interno” e che adesso “serve buonsenso”.

Il premier boccia il piano europeo sull’immigrazione. “Bisogna prendere atto che la situazione così com’è non va, ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo, cercheremo di portare a casa dei risultati”, ha detto Renzi, parlando del piano Ue  e tornando a definirlo “insufficiente”.

Nel vertice internazionale ovviamente la querelle tricolore non ha trovato spazio, ma Renzi ha garantito che il tema è stato affrontato con gli altri leader in termini di cooperazione internazionale e di ricerca di una soluzione affinché in Libia si formi un governo stabile, perché una risoluzione dell’Onu sulla Libia “è una buona cosa ma non pensiate che sulla Libia esista una scelta che risolva tutto”.

Lo aveva già detto dopo la prima giornata. “Bisogna cambiare paradigma, basta con austerity e rigore. Bisogna puntare sulla crescita”. Nella conferenza stampa che chiude la sua due giorni al G7 di Elmau, in Germania, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ribadisce il concetto e si allinea ancora con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, con l’Italia che cambia ruolo all’interno dei grandi consessi internazionali: “Il nostro Paese non è più nella crisi economica parte del problema ma parte della soluzione”.

Da osservata speciale, quindi, a protagonista. Merito, secondo il premier, delle riforme che sono state avviate, “anche se non sono sufficienti. I dati sono buoni ma ancora timidi, La cosa più vicina alla concretezza all’interno del G7 – ha aggiunto – è uno sguardo positivo sul tema della crescita come chiave di sviluppo per i prossimi anni che è poi una battaglia italiana”.

Per prendere decisioni comunque bisognerà aspettare il Consiglio europeo del 25-26 giugno. Un appuntamento che arriverà dopo la visita di Vladimir Putin all’Expo, la settimana successiva, mercoledì 17, sarà a Milano David Cameron, domenica 21 Francois Hollande.

Sempre nel contesto del Consiglio europeo, ha concluso Renzi, verrà anche affrontato il tema delle sanzioni alla Russia: “Non ho niente da spiegare a Putin che non sappia già da solo” sulla crisi in Ucraina, “la bussola è l’accordo di Minsk: se sarà rispettato sarà una svolta per l’Ucraina, per l’est dell’Ucraina”.

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