Ventimiglia – “Chiediamo perdono per chi chiude la porta ai rifugiati”. Parole di Papa Francesco, il quale ha auspicato, durante un appello in occasione della Giornata dei Rifiugiati, che “la comunità internazionale agisca in maniera concorde e efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate”.
Il Pontefice ha voluto ricordare i tanti che cercano “rifugio lontano dalla loro terra” e “una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati la loro dignità”. “Vi invito tutti – ha aggiunto Bergoglio – a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”.
A contestare il pensiero del Santo Padre è il leader della Lega, Matteo Salvini, che, sulle frequenze di Radio Padania, attacca: “Quanti rifugiati ci sono in Vaticano? Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati. Sono curioso di vedere se a Torino incontrerà qualche sfrattato torinese”.
Intanto, un gruppo di migranti che da cinque giorni si trova sugli scogli a Ventimiglia, al confine con la Francia, ha chiesto di poter lasciare la scogliera e recarsi alla stazione della città ligure. La Croce Rossa ha spiegato che 17 di loro devono sottoporsi ad accertamenti per stabilire se i sintomi presentati siano attribuibili alla scabbia.
La polizia francese, nel frattempo, ha intensificato i controlli in frontiera alla stazione di Menton-Garlaven e alla barriera autostradale de La Turbie. Alla stazione di Garlaven vengono fermati tutti i treni provenienti dall’Italia ed eseguiti i controlli dei documenti. Secondo quanto appreso da fonti della polizia francese, sui binari che passano dalla zona di confine di Punte San Ludovico, già in territorio francese, è stato collocato un rilevatore acustico per impedire il passaggio a piedi lungo la strada ferrata.