Il leader russo Vladimir Putin sta portando il suo Paese alla rovina “nello sforzo di ricreare i fasti dell’impero sovietico”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante la conferenza stampa finale del G7 in Germania. “Putin sta scegliendo di mandare a pezzi l’economia russa”, ha poi aggiunto Obama, sottolineando come le sanzioni della comunità internazionale stiano avendo l’effetto di indebolire enormemente la Russia.
Mosca, da parte sua, fa sapere di riservarsi “il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa”. Un rapporto del ministero degli Esteri sulla strategia di medio periodo da tenere in politica estera sottolinea infatti come “nel costruire le relazioni con la parte americana non possiamo non tenere conto delle iniziative varate dall’amministrazione Obama, disegnate per aggravare le relazioni bilaterali, congelare i contratti in ambo le direzioni e aumentare costantemente la pressione delle sanzioni contro la Russia con l’obiettivo di indebolire l’economia russa e creare le condizioni per destabilizzare la situazione politica interna del Paese”.
Secondo il documento russo, “una via d’uscita alla spirale del confronto e un ritorno a relazioni bilaterali stabili sarà possibile solo quando Washington rinuncerà alle sue azioni ostili contro la Russia e darà una dimostrazione concreta di essere disposta al dialogo su una base di genuina parità e di reciproco rispetto degli interessi incrociati”.
Nonostante la tensione crescente con la comunità internazionale e con gli americani, però, “le relazioni con l’Ue, che per la Russia è il maggior partner commerciale nonché il suo vicino, resteranno una delle priorità della politica estera russa nei prossimi anni. La porta resta aperta per un dialogo significativo con la Ue nel sostenere il progetto di ‘integrazione dei blocchi’ che arrivi a uno spazio unico economico e umanitario dall’Atlantico al Pacifico”.