Aversa – Chi possiede qualche coniglio può aspirare a trasformarsi terapeuta per persone affette da disabilità che, da anni, si giovano delle cure effettuabili con la cosiddetta “pet terapy”, la più conosciuta delle quali è la terapia equestre, vale dire accudimento e l’utilizzo dei cavalli da parte di soggetti diversamente abili, possibile di oltre 200 centri italiani afferenti alla associazione nazionale di riabilitazione equestre (Anire).
Questo grazie a delle norme fissate dall’Istituto zooprofilattico di Venezia che permetterebbe a possessori di conigli, galline, cavalli o di altri animali di diventare operatori sanitari semplicemente pagandosi un corso quadriennale organizzato dallo stesso istituto.
Un’idea shock, o forse sarebbe meglio dire sciocca, per il vicepresidente nazionale dell’Anire, Luciano Gentile, che definisce un affare iniziativa di istituto zooprofilattico veneziano.