A cinque mesi di distanza dal giorno della sua morte, esce il doppio album postumo di Pino Daniele, “Nero a metà Live”, un lavoro discografico che contiene la registrazione dell’ultimo concerto del cantautore tenuto al Mediolanum Forum di Assago a Milano il 22 dicembre 2014.
Un disco che riprende l’ultima tappa dell’ultimo tour del blues, ma che viene fuori anche da “Nero a metà Special Extended Edition”, l’ultimo disco pubblicato in vita dal musicista napoletano: altro doppio che raccoglieva la ristampa di “Nero a metà”, album di culto del 1980, più una manciata di inediti dello stesso periodo. Per promuovere quel disco, Pino tenne un concerto all’Arena di Verona il primo settembre 2014. Con lui sul palco, la “superband” tutta napoletana con cui aveva realizzato 34 anni prima “Nero a metà”: Tony Cercola alle percussioni, Tullio De Piscopo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso, Rosario Jermano alle percussioni, Agostino Marangolo alla batteria, James Senese al sax, Ernesto Vitolo alle tastiere, Rino Zurzolo al contrabbasso più Elisabetta Serio alle tastiere. Più, soltanto per quella sera, alcuni ospiti d’onore: Mario Biondi, Elisa, Emma, Fiorella Mannoia e Francesco Renga.
Oltre alla registrazione di quell’ultimo concerto milanese, l’album contiene anche un brano inedito, “Abusivo”, realizzato grazie al recupero di un provino del 1975, con chitarra e voce originali dell’epoca. L’album, pubblicato su etichetta Blue Drag e distribuito dalla Sony Music, sarà disponibile nelle versioni doppio cd (con un booklet fotografico di 60 pagine per ricordare tutte le tappe del tour tra backstage, prove, e concerti); doppio vinile (con un booklet fotografico di 16 pagine); e in versione digitale.Nel primo cd i brani eseguiti da Pino e dalla “superband” sono “A testa in giù”, “I Say je sto cca”, “A me me piace ‘o blues”, “Voglio di più”, “Resta resta cu mme”, “Alleria”, “Appocundria”, “Sulo pe parlà”, ” ‘Na tazzulella ‘e caffè”, “I Got the Blues”, “Quando”, “Chi tene o mare”. Nel secondo cd sono inclusi l’inedito “Abusivo”, “Sotto ‘o sole”, “E so cuntento ‘e sta”, “Quanno chiove”, “Musica musica”, “Nun me scuccià”, “Puozz passà nu guaio”, “Tutta n’ata storia”, “‘O scarrafone”, “Yes I Know My Way”.
Un disco che è un misto di soddisfazione, ma anche di nostalgia e tristezza, come racconta chi quel giorno all’Arena di Verona era sul palco accanto a Pino. “Questo è un disco straordinario, stupendo, vibrante e straziante allo stesso tempo, perchè è l’ultima volta che abbiamo suonato tutti assieme con Pino. E contiene quel sound irripetibile che era il sound di Pino Daniele. C’è dentro tanta gioia e insieme tanta amarezza”, racconta un emozionato Tullio De Piscopo alla stampa. “Ho tanti ricordi indelebili di quel giorno – aggiunge ancora- Mancavano due giorni a Natale. Dopo il concerto, abbiamo festeggiato con un brindisi in una sala del Forum. Ma chi se lo immaginava che sarebbe stata l’ultima tappa? Nessuno pensava che Pino potesse andarsene in maniera così improvvisa, così violenta e seguita da così tanti intrighi, pettegolezzi, sciacallaggi. Questo disco, che è davvero un omaggio bello e puro, è stato realizzato grazie al grande lavoro del figlio Alessandro, che si è dato tanto da fare per metterlo in distribuzione proprio per tutti quelli che amavamo Pino. E che sono molti più di quanto noi stessi potessimo immaginare. Forse in tanti si sono accorti di quanto fosse importante per loro e per la musica italiana, solo quando è scomparso”, sottolinea il batterista.
“Cosa mi manca di più di Pino? Dal punto di vista umano -dice Tullio- non riesco nemmeno a parlarne senza piangere. Perchè mi ha letteralmente salvato la vita riportandomi sul palco per questo ultimo tour dopo che mi era stato diagnosticato un brutto male. Mi ha dato la forza di lottare e di uscirne vincitore, forse anche per mantenere una promessa fatta proprio a lui, quando mi era venuto a tenere la mano in ospedale dopo un intervento molto delicato. Dal punto di vista musicale -prosegue- manca quella magia, quell’alchimia che lui riusciva a creare e che neanche noi riuscivamo a spiegare. Per quanto mi riguarda, solo lui riusciva a mettere in luce al cento per cento le mie qualità alla batteria”, conclude il musicista.