Roma – La Campania torna nelle mani del centrosinistra, il Veneto è ben saldo nelle mani della Lega, la Liguria va al centrodestra, in Umbria vince il centrosinistra, così come in Toscana, Marche e Puglia. Finisce, quindi, 5-2 per il centrosinistra la battaglia delle regionali tra i due schieramenti. Liguria e Veneto sono le uniche due regioni dove il centrodestra si presentato unito
L’affluenza alle 23, secondo i dati forniti dal Viminale per Umbria, Liguria, Veneto e Campania, si ferma al 53,9%, circa dieci punti in meno rispetto alle ultime consultazioni. Alle Comunali l’affluenza è stata del 65%.
Nel complesso, a livello nazionale il Partito Democratico si attesta al 23,7%; secondo partito il Movimento 5 Stelle al 18,4%. Poi Lega Nord al 12,5%. Quarto partito Forza Italia al 10,7%, Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale invece al 4,2%. Il M5S esce quindi rafforzato dalle urne, primo partito in tre regioni: Liguria, Campania e Puglia. Cresce anche la Lega non solo in Veneto con Zaia ma anche nelle regioni del centro: in Toscana il suo candidato Borghi è secondo, in Umbria conquista il 15%.
Liguria – Giovanni Toti – con l’appoggio dell’intero centrodestra – strappa la Regione al centrosinistra, diviso al suo interno. Toti ottiene il 34,5%, mentre Raffaella Paita si ferma intorno al 27,9%. Alice Salvatore, Movimento 5 Stelle, sfiora il 25 per cento. Mentre il candidato civatiano Luca Pastorino (ex Pd) ottiene il 9,3%.
Campania – In Campania il candidato del Pd, Vincenzo De Luca, si avvia a vincere le elezioni con il 40,9%. Quando mancano poche centinaia di sezioni da scrutinare ha un vantaggio di oltre due punti su Stefano Caldoro (38,2%), governatore uscente in quota centrodestra. Al terzo posto, Valeria Ciarambino (M5s) con il 17,9%. Ma per l’ex sindaco di Salerno (“impresentabile” secondo la “black list” stilata venerdì scorso dalla commissione Antimafia) ora si apre la partita della decadenza legata alla legge Severino (è condannato in primo grado per abuso d’ufficio, e come tale destinato a essere sospeso dalla carica).
Veneto – In Veneto, il presidente uscente Luca Zaia (Carroccio) riconquista la regione con il 50,5 per cento. Doppiata la candidata del Pd Alessandra Moretti (22,7%). Al terzo posto Jacopo Berti (Cinque Stelle) con l’11,8%. Quarto Flavio Tosi, ex Lega, con l’11,6%.
Toscana – In Toscana il governatore uscente, il dem Enrico Rossi ha superato il 40% necessario ad assicurarsi la vittoria al primo turno, conquistando 48 per cento. Al secondo posto Claudio Borghi, candidato della Lega Nord, intorno al 20 per cento.
Umbria – A sorpresa il centrosinistra ha temuto per una sua roccaforte, l’Umbria. All’inizio dello spoglio si è registrato un testa a testa tra la presidente uscente dem, Catiuscia Marini (Pd) e lo sfidante di centrodestra Claudio Ricci. Alla fine però la governatrice uscente si è imposta con il 42,8 per cento contro il 39,3 dell’avversario.
Puglia – In Puglia, Michele Emiliano (Pd) si attesta intorno al 47,4%. Per il secondo posto un testa a testa tra la candidata grillina Antonella Laricchia e Francesco Schittulli (fittiani, FdI e moderati di Area Popolare) intorno al 18%. Quest’ultimo si è aggiudicato il derby interno al centrodestra con Adriana Poli Bortone (Fi e Noi con Salvini) ferma attorno al 14,6 per cento. Forza Italia con il 10,8% ha superato però la lista di Fitto, al 9,3%. Emiliano ha annunciato che intende nominare Laricchia assessore. Ma dall’esponente Cinque Stelle è già arrivato un secco rifiuto. Il derby tra Schittulli (Fitto-Fdi) e Poli Bortone (Fi-Lega-Pli) va al primo (18% contro 14%).
Marche – Nelle Marche, il candidato del centrosinistra Luca Ceriscioli vince con il 41,1% dei voti. Al secondo posto Gianni Maggi (M5s) col 21,8% seguito da Francesco Acquaroli (centrodestra) al 19. Soltanto al quarto posto Gian Mario Spacca, governatore uscente, eletto nel 2010 col Partito democratico e oggi di nuovo in corsa per il suo terzo mandato con l’appoggio di Forza Italia. A lui appena il 14,2% dei voti.