Tasi e Imu, scadenza il 16 giugno: come e quando pagare

di Redazione

Roma – Parte il conto alla rovescia per il primo appuntamento dell’anno con le tasse sulla casa. Entro il 16 giugno proprietari e inquilini dovranno versare la prima rata di Tasi e Imu, portando nelle casse dei Comuni entrate che la Cgia di Mestre calcola in 2,3 miliardi di euro.

La Tasi è dovuta da chiunque possieda o comunque detenga un immobile adibito ad abitazione principale; sugli altri immobili, invece, si somma all’Imu. Lo Stato ha fissato le aliquote minime e massime applicabili, lasciando poi libertà alle amministrazioni comunali nel fissare sconti e agevolazioni. La base imponibile per il calcolo della Tasi è la stessa utilizzata per l’Imu: quindi bisogna rivalutare del 5% la rendita catastale e moltiplicarla per 160.

Per l’abitazione principale l’aliquota minima è dello 1 per mille, quella massima invece può arrivare allo 2,5 per mille. I Comuni possono alzarla di un ulteriore 0,8 per mille, portandola al 3,3 riconoscendo però detrazioni a favore delle famiglie numerose o delle fasce più deboli della popolazione.

Per le seconde case si potrà arrivare all’11,4 per mille complessivo. Su seconde case e tutti gli altri fabbricati – uffici, negozi, capannoni e così via – si pagano sia l’Imu che la Tasi.

Per gli immobili di lusso Le 73mila case accatastate nelle categorie di pregio (A/1, dimore signorili; A/8, ville e A/9, castelli) continueranno a pagare l’Imu anche sulla prima casa, con un’aliquota massima del 6 per mille. Su queste case si pagherà anche la Tasi, sempre con aliquota massima del 3,3 per mille, ma il totale di Imu e Tasi non potrà superare il 6,8 per mille.

Per gli immobili in affitto si pagherà sia l’Imu che la Tasi con il limite massimo dell’11,4 per mille. L’Imu verrà pagata interamente dal proprietario, mentre la Tasi peserà anche sulle spalle dell’inquilino che dovrà versarne una quota compresa tra il 10% e il 30% a seconda della delibera comunale.

Modalità di pagamento – Le rate sono due, con scadenza il 16 giugno e il 16 dicembre. Nell’acconto che si pagherà a breve basterà versare il 50% di quanto pagato nel 2014, tenendo conto delle aliquote e delle detrazioni applicabili nel 2014. Non tutti i Comuni hanno infatti pubblicato le delibere con le nuove aliquote, avendo tempo per farlo fino al prossimo 28 ottobre. Il conguaglio in base alle novità disposte dalle amministrazioni verrà dunque effettuato con la rata di dicembre. Nei Comuni dove l’aliquota è già stata fissata (circa 1.200) si potrà pagare sia in base alla nuova delibera – eventualmente anche in un’unica soluzione – sia in base a quella dello scorso anno, senza incorrere in errore. Si paga alla Posta o in banca, con bollettino di conto corrente postale o con modello F24 (come per l’Imu).

Pagamento in ritardo con piccola mora – Per chi non riuscirà a pagare in tempo entro il 16 di questo mese, sarà comunque possibile versare l’importo dovuto anche con qualche giorno di ritardo, pagando una minima soprattassa.

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