Ungheria, muro contro immigrati. Ue: “Ci sono modi migliori per contrastare clandestini”

di Stefania Arpaia

Budapest – Costruire un muro “anti immigrazione” è la soluzione dell’Ungheria per fermare il fenomeno del flusso clandestino. La notizia è stata annunciata lo scorso mercoledì, a Budapest, dal locale ministro degli Esteri, Peter Szijjarto.

“Il Paese erigerà una barriera alta 4 metri al confine meridionale con la Serbia, per fermare i flussi di migranti in aumento – ha spiegato Szijjarto – L’immigrazione è uno dei problemi più seri che l’Unione europea si trova ad affrontare. La Ue sta cercando soluzioni ma l’Ungheria non può permettersi di aspettare oltre. Il tratto di confine lungo 175 chilometri, può essere chiuso con una rete alta 4 metri. I lavori preparatori per la chiusura devono essere terminati entro mercoledì prossimo”, ha aggiunto.

Questa soluzione di chiusura era già stata accennata nei giorni scorsi dal premier ungherese, Viktor Orban, che aveva assicurato che il governo avrebbe “preso in considerazione tutte le opzioni”.

Sconvolta la Serbia dopo l’annuncio shock. “Sono sorpreso e scioccato – ha detto il primo ministro serbo, Aleksandar Vucic – Penso che la soluzione non sia la costruzione di muri, sopratutto se non si è responsabili di qualcosa. Nessuno può dire nulla alla Serbia. Di che cosa siamo responsabili, della crisi in Siria? Dell’Isis? del problema dei curdi? La Serbia è solo un Paese di transito”. Previsto un incontro, il prossimo 1 luglio, per discutere del progetto.

Secondo le ultime stime dell’ufficio immigrazione ungherese, quest’anno 57mila persone sono entrate illegalmente nel Paese. Per lo più si tratta di afghani, siriani e pakistani. L’Ungheria ha ricevuto anche 50mila richieste di asilo nel 2015.

Intanto, anche la Bulgaria ha già costruito una barriera lungo il confine con la Turchia per evitare che i clandestini oltrepassino il confine. 

Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue per l’Immigrazione Avramopoulos, ha così commentato la decisione ungherese: “In Europa sono stati recentemente abbattuti dei muri, non abbiamo bisogno di costruirne di nuovi. Sta agli Stati membri scegliere le misure per rendere sicure le frontiere, rispettando le regole internazionali ed il principio di non respingimento dei richiedenti asilo. Ci sono modo migliori di quello ungherese e la Ue non incoraggia la costruzione di barriere”.

“Guardiamo con attenzione a ciò che accade alle frontiere ungheresi – ha aggiunto – e non escludiamo la possibilità, se i numeri salissero, di applicare il meccanismo d’urgenza che si vuole avviare per Italia e Grecia, anche all’Ungheria”.

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