Sant’Anastasia (Napoli) – Nel corso della notte, a Sant’Anastasia (Napoli), i carabinieri della compagnia di Baiano, coadiuvati da personale del nucleo investigativo del comando provinciale di Avellino e della Compagnia di Castello di Cisterna, hanno dato esecuzione, su richiesta della locale Procura, al provvedimento emesso ieri dal gip del Tribunale di Avellino con il quale veniva disposta la misura cautelare in carcere per concorso in omicidio e porto illecito di arma, nei confronti di due pregiudicati ,rispettivamente di 46 e 63 anni , provenienti dall’hinterland napoletano.
La attività d’indagine avviata dai carabinieri della compagnia di Baiano nell’immediatezza dell’episodio criminoso permetteva di individuare i predetti quali autori materiali dell’omicidio. Gli stessi, in data 29 aprile scorso, recatisi a Mugnano del Cardinale (Avellino), nei pressi dell’abitazione di Nicola Annunziata, invitavano lo stesso a scendere in strada dove, a pochi metri dal portone d’ingresso, gli esplodevano dei colpi di pistola, attingendolo alla testa ed a una gamba, per poi dileguandosi immediatamente a bordo della loro auto. Per le gravissime lesioni riportate, Annunziata veniva ricoverato in prognosi riservata fino alla data del decesso, avvenuto il 4 maggio scorso.
Il movente dell’agguato è da ricondursi alla pesante situazione debitoria di diverse centinaia di miglia di euro, dovuti da un amico di Annunziata, nei confronti di alcuni personaggi malavitosi provenienti dall’hinterland di Napoli. Il debitore in un primo momento avrebbe tentato di far fronte a tale situazione facendo giungere ai predetti malviventi un carico di droga dall’Equador, attraverso la sua conoscenza di alcuni trafficanti spagnoli; operazione che per diverse cause non è andata a buon fine. Visto l’aumento della pressione da parte dei suoi aguzzini nonché l’accrescimento delle minacce alla propria incolumità personale, lo stesso si rivolgeva ad Annunziata affinché potesse fargli da garante ed intermediare con tali personaggi al fine di risolvere tale situazione. Annunziata effettuava diversi tentativi al fine di trovare una soluzione alla vicenda, arrivando anche ad avere accesi diverbi, con coloro che, in seguito, armati di pistola lo avrebbero ucciso.
L’autorità giudiziaria desumeva i gravi indizi di colpevolezza dalle informative di reato, annotazioni di servizio e rilievi anche fotografici, intercettazioni ambientali e telefoniche ed acquisizione di tabulati, sommarie informazioni testimoniali, filmati tratti da impianti di videosorveglianza nonché dalla relazione medico legale ed autoptica.
Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Avellino, a disposizione della Procura irpina.