La Cgil ha riunito oggi in assemblea i lavoratori degli Scavi di Pompei – ma non c’è stato nessun disagio come avvenuto la settimana scorsa – per chiarire tre punti: mai più assemblee ‘come serrate selvagge’ che danneggiano l’immagine del sito archeologico e del sindacato stesso; i problemi ci sono e vanno risolti per restituire ai lavoratori la dignità e la serenità sul luogo di lavoro; l’episodio dell’assemblea di venerdì scorso, che ha scatenato la ridda di polemiche e critiche contro i sindacati, non diventi un alibi “per attaccare i diritti acquisiti dei lavoratori e aprire a una precarizzazione con ricorso a lavoro interinale nel sito di Pompei”.
Il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, oggi, insieme con il rappresentante della Cgil Pompei, Ciro Mariano, ha spiegato che “i problemi nell’organizzazione del lavoro nel sito archeologico di Pompei ci sono, e che i lavoratori non sono stati pagati da nove mesi, per un disguido tra ministeri, ma hanno diritto a ricevere il salario integrativo maturato, perché hanno lavorato e, se questi problemi non saranno risolti, la Cgil organizzerà un grande sciopero di cui si assumerà tutta la responsabilità”.
Tavella ha poi criticato il soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna. Pur ribadendo, infatti, la “presa di distanza e la condanna per il metodo con cui qualche capo popolo ha organizzato l’assemblea dei lavoratori venerdì scorso, si tratta comunque di un’assemblea autorizzata dal soprintendente, che poi non può presentarsi il giorno dopo in maniche di camicia facendo vedere che quei cancelli li apriva lui. Tutto questo sa tanto di una sceneggiata”.
“I lavoratori degli Scavi – spiega Tavella – negli anni sono stati dimezzati di numero e non sostituiti. Questo significa che chi resta alle prese con la guardiania raddoppia il proprio lavoro e ciò non può essere risolto con la precarizzazione del lavoro né affidando il compito agli interinali. In questo periodo è stata svolta una turnazione nella quale erano compresi anche i festivi, quote di straordinario che attendono di essere pagati da 9 mesi, perché, nel riparto, la loro quota di finanziamento è finita al Ministero del Tesoro”.
Il sindacalista evidenzia: “Bisogna tenere presente che, in questo periodo, a Pompei c’è un’affluenza media di 11mila visitatori al giorno con sole 20 persone addette alla tutela. È’ una sproporzione. A Ercolano il servizio di vigilanza prevede appena 6 custodi al giorno, se si parla di eccellenza del sito da non danneggiare con assemblee selvagge, su cui sono d’accordo, si assicuri eccellenza anche alle condizioni di lavoro. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.