Napoli – “Sono stato trattato come un mostro, io non ho mai fatto nulla di male in vita mia”. Così il vigilantes P.C., 38 anni, vigilantes, l’unico indagato per il rogo di Città della Scienza avvenuto il 4 marzo 2013.
Dopo due anni lui e il suo avvocato, Luca Capasso, hanno convocato una conferenza stampa: “Rispettiamo il lavoro della magistratura – commenta il legale – ma non si può limitare la libertà personale di un uomo solo sulla base di indizi. E’ chiaro che, dopo due anni di indagini, non trovare nessun colpevole forse è una sconfitta”.
Iscritto nel giugno del 2014 nel registro degli indagati per l’ipotesi di incendio doloso aggravato dalla finalità mafiosa, all’uomo il gip ha respinto la richiesta di arresto, sostenendo che nei suoi confronti non sussistano i gravi indizi di colpevolezza a fondamento della richiesta di arresto.